News & Curiosità su: Cinema, Lettura, Tecnologia… e tantissimo altro

3 settembre 2008

Stephenie Meyer: addio a Midnight Sun

Filed under: Lettura — Luca Rosati @ 00:47
Tags: , ,

[UPDATE DEL 21 FEBBRAIO 2009]
A pochi mesi dalla pubblicazione, il manoscritto di Midnight Sun è stato diffuso in internet, senza l’approvazione dell’autrice; in seguito a questo fatto, la Meyer aveva deciso di non continuare la lavorazione del libro al momento e di rendere pubblico il lavoro raggiunto prima di prendere questa decisione, poi, al seguito di un grande numero di email dai lettori, l’autrice è tornata sui suoi passi e ha ripreso l’elaborazione del libro, la cui uscita, però, non è stata stabilita. Ma la scrittrice ha recentemente dichiarato che continurà la scrittura del romanzo tra due anni. In inglese sono disponibili i primi dodici capitoli, che si trovano sul sito di Stephenie Meyer e in italiano sono disponibili nei forum.

Scacco matto alla regina dell’horror romantico. Precipita come un fulmine a ciel sereno l’annuncio ufficiale di una delle autrici di punta del momento: Stephenie Meyer non porterà a termine il suo nuovo lavoro, Midnight Sun.

Tutta la notizia su FantasyMagazine.it .

123 commenti »

  1. …..
    non ci posso credere…..

    Commento di incazzata — 6 settembre 2008 @ 11:04 | Rispondi

  2. COSA??? MA PERCHE’??????????? IN CHE SENSO NON POTRà PORTARLO A TERMINE?!?!?!

    Commento di vitto — 6 settembre 2008 @ 13:36 | Rispondi

  3. leggete il link che ho pubblicato, è spiegato tutto lì

    Commento di sonrayden — 7 settembre 2008 @ 12:07 | Rispondi

  4. la notizia è sbagliata…. insomma l’avete interpretat MALE. infatti sul suo sito dice che sospenderà il progetto x tempo indeterminato. quindi non è detto che non lo riprenda… secondo me è molto probabile che ci lavori anche perchè glielo chiederà sicuramente l’editore e perchè ci guadagnerà un sacco di soldi quindi io ho molte speranze…

    Commento di °°°[Marty]°°° — 8 settembre 2008 @ 12:53 | Rispondi

  5. io ho scoperto da poco il mondo di twilight, e ora sto finendo di leggere eclipse… quando ho saputo l’esistenza di midnight sun ero contentissimo… resterò delusissimo se non potrò mai leggerlo…

    Commento di bakko — 13 settembre 2008 @ 19:22 | Rispondi

  6. finalmente un ragazzo che legge twilight!! evviva!! anche io sono rimasta sconcertata da questo “addio” e spero che non sia definitivo… non vedevo l’ora di leggere cosa pensava EDWARD e tutto quello che faceva quando in twilight spariva (andava a caccia)… uffa…ToT

    Commento di cristiana — 23 settembre 2008 @ 16:51 | Rispondi

  7. nooo!!
    cm nn lo potrà finire???????
    oddèèèooo!!!!!!!!!!!

    cm faccio????

    Commento di jess — 20 ottobre 2008 @ 20:34 | Rispondi

  8. nn è possibile…nn ci posso credere…
    nn si può lasciare di scrivere un libro k aspettano milioni di fan!

    Commento di LELEthebest — 2 novembre 2008 @ 18:39 | Rispondi

  9. nooo.. mi rifiuto di crederci!!! lo deve pubblicare x forza.. è da mesi ke lo aspetto.

    Commento di vale-93 — 7 novembre 2008 @ 20:36 | Rispondi

  10. non ci posso credere secondo me e stata molto ingiusta e dovremmo fargli sapere attraverso il suo sito quanto vogliamo quel libro (midnight sun) e quanto non sia giusto che ci punisca perchè della persone l’hanno tradita….

    Commento di beatrixstellina — 11 novembre 2008 @ 14:51 | Rispondi

  11. nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!! non può essere!!!! la prego lo faccia per noi!!!! ho letto già il primo capitolo su internet e già mi ha appassionato!!!!

    Commento di deby — 14 novembre 2008 @ 15:14 | Rispondi

  12. ma qual è il sito ufficiale di Stephanie Mayer??

    Commento di deby — 15 novembre 2008 @ 19:31 | Rispondi

  13. http://www.stepheniemeyer.com ovviamente 😀

    Commento di sonrayden — 16 novembre 2008 @ 00:39 | Rispondi

  14. Salve a tutti,allora,io sto quasi finendo breaking dawn quindi lo deve pubblicare x forza se no poi cosa leggo???saga bellissima cmq!!!ciao ciao…bakko ti amo…6 la mia vita…

    Commento di Silvia — 17 novembre 2008 @ 19:08 | Rispondi

  15. nn c pox credere……spero k davvero ricominci a scriverlo….n può deludere così milioni d ragazzi…se no c vado io a parlare direttamente cn lei…ho bisogno d leggere quel librooooooooo!!!!!!!!sn felice k c sn tanti altri ke la pensano cm me…siete grandi

    Commento di bella cullen — 26 novembre 2008 @ 18:10 | Rispondi

  16. come, nn finirà midnight sun?? nn ci posso credere…. lo stavo aspettando cn impazienza….

    Commento di Twilighter girl — 29 novembre 2008 @ 11:07 | Rispondi

  17. nooo non ci posso credere io ho finito di leggere breaking dawn ormai da troppo tempo…e stavo già fantasticando su come poteva essere midnightsun…il punto di vista di edward e tutto..non credo ci sia bisigno di spiegare come mi sento xke penso che tutti voi lo sappiate xke l’avete provato in prima persona…
    ma lo dico comunque.. sono i*******a nera con quegli idioti che hanno pubblicato il primo capitolo senza il consenso della meyer!! così hanno distrutto i miei (penso ank vostri) sogni!!
    io cmq personallmente cerco di convincermi che lo continuerà ank xke dopo il successo k hanno avuto gli altri… morsetti ciaoos

    Commento di °°°Vampirella°°° =[ — 29 novembre 2008 @ 21:47 | Rispondi

  18. TI PREGO STEPHENIE PUBBLICA IL TUO LIBRO!!!!
    Ho bisogno di leggere i pensieri di Edward…il mio vampiro!!!
    ma sti scemi nn potevano aspettare ke la meyer lo pubblicasse???
    sn veramente triste :<

    Commento di "SWEET VAMPIRE" — 5 dicembre 2008 @ 20:14 | Rispondi

  19. raga ma su internet ho scaricato i primi 14 capitoli originali di midnight sun
    …. e bellissimoooo ^-^

    Commento di Simo — 7 dicembre 2008 @ 18:44 | Rispondi

  20. sono troppo incazzatoo
    io vorrei ke questa saga non finisse mai..
    mi ha appassionato troppo in 2 settimane li ho letti tutti e 4..ahah
    dobbiamo fare qlkosa x midnight sun

    Commento di lukino — 11 dicembre 2008 @ 15:55 | Rispondi

  21. nooo nn può farlo lo deo pubblicare per forza io ora nn ho + nnt da leggere ho gia finito breakin dawn da quasi 2 mesi bisogna mandarle una e – mail

    Commento di ilenia — 15 dicembre 2008 @ 19:19 | Rispondi

  22. nooooooooooooooo ragazzi cm si fa?? voglio edward e soprattitto voglio sapere cosa e come pensa!! cazzo….accidenti a ki pubblica i libri su internet senza il permesso!! andate a cacare così rimane a metà il libro…quei libri mi hanno fatto scoprire un lato di me k nn sapevo esistesse…cazzo nn potete levarmeli così…VOGLIO MIDNIGHT SUN!!! alice..

    Commento di alice cullen — 16 dicembre 2008 @ 15:44 | Rispondi

  23. Noooooooooooooooooooooo T.T uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa nun è giustuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!!!!! Ti Prego Torna A Scriverloooo!!!!!!!!!!!!!!!!! T.T 😥 non ci posso credere..

    Commento di Mymmy Trisce.. — 16 dicembre 2008 @ 16:56 | Rispondi

  24. noooooo!!!
    lo dv scrivere a tutti i costi quel libre dv sapere i pensieri del mio EDWARD!!!!!e poi dopo breakin dawn cs leggeròòòòòò!!!!!!!!!!
    sn incazzzatttaaaa nera con questi deficenti, cretini, idioti, che hanno hanno pubblicato il primo capitolooooo nn è giusto e poi per i diritti di stephenie!

    Commento di I ℓσνє є∂ωαя∂ Cυℓℓєи — 18 dicembre 2008 @ 18:41 | Rispondi

  25. Per Simo: come è possibile che tu abbia i primi 14 capitoli di midnightsun che su internet sono riuscita a trovare solo i primi 12??? se li hai davvero potresti dirmi dove li hai trovati oppure me li manderesti???? grazie mille un bacio

    Commento di Federica — 20 dicembre 2008 @ 16:13 | Rispondi

  26. ma dai, cerchiamo di comprenderla! ci pensate come si sarà sentita vedendo ufficiosamente pubblicati i primi 14 capitoli di midnight sun? poverina, è da capire. vedrete che prima o poi lo riprenderà in mano, in fondo non ha da perderci proprio nulla! 😉 aspettiamo e sono certa che la Meyer non rinuncerà a farci felici per una quinta volta. . . ah, volevo chiedervi. in midnight sun, edward racconta solo di twilight? non anche degli altri, giusto? ciao 🙂

    Commento di luniii — 22 dicembre 2008 @ 09:48 | Rispondi

  27. Ho appena finito di leggere Breakng dawn e mi sento profondamente in astinenza da… vampiro!!!!
    sto cercando di scaricare i capitoli di Midnight sun, ma non riesco col mio pc!
    Qualcuno di voi potrebbe inviarmeli per mail, please???
    Se siete pazzi quanto me di Edward, potete capire quanto sto soffrendo!!!
    Scherzi a parte, se qualcuno può aiutarmi…

    Commento di caterina — 23 dicembre 2008 @ 11:56 | Rispondi

  28. ma dove li trovate i capitoli fino al 12?? io ho sl il 1 ke ho letto sul libro di twilight dp l’epilogo… mi date il sito?? li voglio anke io!!
    STEPHENIE rimettiti a fare il libro… concludilo

    Commento di ged — 24 dicembre 2008 @ 17:24 | Rispondi

  29. io ho trovato sl i primi 12 e pure in inglese… help me! datemi la traduzione x favore!! la voglio, la pretendo… voglio quei capitoli… ki sarebbe cs gentile da postarmeli in italiano??
    grazie dell’aiuto…

    a proposito ho letto ke la STEPHENIE si è rimessa a lavorare x le numerose pretese da parte dei fan ma nn so se è la verità… l’ho letto su wikipedia… se è una cavolata prendetevela cn lei…

    Commento di ged — 27 dicembre 2008 @ 13:20 | Rispondi

  30. x luniii= ti aiuterei ma li sto cercando pure io…
    x simo= mi dai i 14 capitoli o per lo meno il 13 e il 14 ke gli altri sn abbastanza facili da trovare?? grazie… postali x favore!

    Commento di ged — 28 dicembre 2008 @ 14:47 | Rispondi

  31. trovati ma mi manca il 13 e 14… caterina, se nn mi dai la tua e-mail come te li mando??

    Commento di ged — 30 dicembre 2008 @ 13:42 | Rispondi

  32. …sn senza parole…NN PUò ESSERE!!! al solo pensiero di nn potere continuare a leggere le avventure di edward e bella mi viene male…quei libri suscitano emozioni indescrivibili (almeno per me)…ti prego finiscilo!! anke io voglio sapere quello ke prova edward, il mio vampiro preferito e belliximo…:(:( dobbiamo fare qualcosa…secondo voi,ammettiamo k continua midnight sun, visto k ha cosi tanto successo, ne pubblikerà altri?? lo spero…RX please

    Commento di Sweet — 30 dicembre 2008 @ 20:32 | Rispondi

  33. Ciao a tutti se non è troppo disturbo potete mandarmi i primi 12 capitoli via mail… non riesco a scaricarli grazie mille spero vivamente che la nostra mayer ce lo facia trovare presto nelle librerie ultimamente passo le notti insonne per leggere le sue opere…. un bacio a tutti buon anno la mia mail è barbidu@hotmail.it

    Commento di Barbara — 31 dicembre 2008 @ 13:51 | Rispondi

  34. Io ho trovato scritto su un sito,ke a seguito delle lettere inviate dai fan,la meyer ha deciso di continuare a scrivere il libro…poichè alla fine è alquanto in giusto ke nn possano leggerlo i fan..e poi direi ke sarebbe anke uno spreco nn finirlo dai…cn tt i soldi ke potrebbe fare..tze,e cmq luca fusari ha tradotto il 1°capitolo di midnight sun e lo potete trovare legalmente su internet.so ke ce ne sn 15 in giro,anke in italiano,sui siti c’è di tutto ormai….

    Commento di Silvis — 31 dicembre 2008 @ 14:59 | Rispondi

  35. Aiuto!!!
    Ho le 264 pagine di midnight sun ma solo in inglese….insomma qualcuno le ha in italiano??????
    Potrei impazzire se non riesco ad averle in italiano!!!!!

    Commento di Dodda — 1 gennaio 2009 @ 17:29 | Rispondi

  36. MA COME PUò FARLO!!!!!!!!!!! CI LASCIA COSì???? IO HO GIà LETTO 12 CAPITOLI DI QUEL LIBRO, POSSO MAI LASCIAR PERDERE COSìììììììì!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Commento di Francesca — 2 gennaio 2009 @ 17:22 | Rispondi

  37. se cercate su internet si trovano i primi 12 capitoli che la Meyer ha pubblicato io li sto leggendo (FANTASTICI) ciao bacini a tutti 🙂

    Commento di kikka — 2 gennaio 2009 @ 17:47 | Rispondi

  38. Io amo tutta la saga di twilight ho letto tutti e 4 i libri in una sett e 3 giorni e poi li ho riletti per altre 3 volte aspettando midnight sun!!! Deve finire di scriverlo senno piango!!! Guaaaa!!! T.T Non è giusto… sigh!!

    Commento di Skilly_twilight — 2 gennaio 2009 @ 22:50 | Rispondi

  39. uffa arrivata a questo punto mi viene da pensar male…. non è che è una trovata per aumentare la suspance? posso capire la delusione di ritrovare una stesura su internet ma non mi abbatterei così facilmente!

    Commento di more — 5 gennaio 2009 @ 20:13 | Rispondi

  40. MA LO SAPETE K IO SAPEVO ADDIRITTURA K AVEVA INTENZIONE DI PUBBLICARE 1 ALTRO LIBRO DP “MIDNIGHT SUN” K SI INTITOLA “LINK”!!!!! CMQ IO DICO K LO FINISCE!!!!DV FINIRLO!!!! CM FACCIO SE NO?! HELP ME!!!! V.V.B.!!!!!!!!!!!! DATEMI DELLE RISP IMMEDIATAMENTE

    Commento di drogata di =TWILIGHT= — 5 gennaio 2009 @ 21:51 | Rispondi

  41. ciao a tutti se volete io ho i 12 e unici capitoli per il momento in rete di midnight sun in italiano se mi date la vostra mail ve li mando volentieri
    io sono enrica e la mia mail è enricapanoz@hotmail.com
    scrivetemi qui che ve li giro.

    p.s. la mayer ha deciso di finirlo ma a questo punto non so quando verrà pubblicato

    Commento di enrica — 6 gennaio 2009 @ 09:27 | Rispondi

  42. NOOOOOOOOOO ti prego zia STE nn mi puoi fare una cosa cosììììì…….noooooooo

    Commento di i love vampire ^,---,^ — 7 gennaio 2009 @ 16:09 | Rispondi

  43. ma noooooooooooo. nn puo fare una cosa del genere. proprio no! io li adoro quei libri!.

    Commento di MA NO! — 8 gennaio 2009 @ 21:14 | Rispondi

  44. a me piacerebbe leggere i 12 capitoli in italiano potresti mandarli alla mia e-mail è vivii93@live.it

    Commento di viviana — 8 gennaio 2009 @ 22:30 | Rispondi

  45. woow… grazie enrica ma i 12 li ho… io voglio gli altri fino almeno al 15… help me!! se qlcn li ha, li posti…

    Commento di ged — 9 gennaio 2009 @ 20:57 | Rispondi

  46. ciao mi chiamo Patrizia e sono un’accanita lettrice della saga dei Cullen. Sò che tu hai i primi dodici capitoli di Midnight sun tradotti in italiano e che sei disposta ad inviarli via mail, molto volentieri. me li puoi inviare? Tene sarò infinitamente grata.

    Commento di patrizia — 9 gennaio 2009 @ 23:51 | Rispondi

  47. ok… te li mando se mi dai la tua e-mail ma ti riferivi a me?? cmq anke io sn una fan accanita dei cullen e nn restisterei un giorno senza leggere i suoi libri… x questo ti capisco, capisco ke provi…

    Commento di ged — 10 gennaio 2009 @ 14:39 | Rispondi

  48. Anche io voglio i primi 12 capitoli di midnightsun qualcuno sa dove prenderli?

    Commento di Jexy — 11 gennaio 2009 @ 13:36 | Rispondi

  49. PERCHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE’?!?!?!

    Commento di ◊ Lullαbч__Breαking Dαwn(L) — 11 gennaio 2009 @ 16:51 | Rispondi

  50. Buonasera a tutti!io mi chiamo alice e anche se sono un po’ grandicella adoro la saga di Twilight che mi ha fatto conoscere mia sorella piu piccola!e pensare che non volevo neanche leggerla, x fortuna mi ha stressato talmente che lho letta e mi e entrata nel sangue subito!stephanie e fantastica!!!deve finire midnight sun x forza altrimenti muoio..!!!scherzo… io ho scaricato i 12 capitoli ma non riesco a trovare il 13e14 e c’e chi dice che ha addirittura il 15 capitolo!se qualcuno ce lha per favore mandatemelo per e-mail!vi prego!!!grazie.

    Commento di Alice '81 — 11 gennaio 2009 @ 23:46 | Rispondi

  51. ciao a tutti… i capitoli ufficiali pubblicati sono solo 12 se qualcuno mette in circolazione altri capitolo è perchè sono fan fiction ossia capitoli aggiunti dai fan. gli unici capitoli ufficiali sono i primi 12 .
    ciao a tutti

    Commento di enrica — 12 gennaio 2009 @ 08:35 | Rispondi

  52. OK… CAPITO… DELUSIONE!! come faccio! noooooooooooooooooooooooooooo! ho bisogno di quel libro!! DISASTRO!!

    Commento di ged — 12 gennaio 2009 @ 14:03 | Rispondi

  53. speriamo bene qui c’e crisi di lettura leggere e rileggere gli altri libri non dispiace ma uno nuovo sarebbe un sogno

    Commento di deborah — 12 gennaio 2009 @ 18:23 | Rispondi

  54. NON DIRLO A ME
    non posso continuare a leggere sempre gli stessi…..

    Commento di enrica — 13 gennaio 2009 @ 11:06 | Rispondi

  55. Anche se la narrazione è stata espostada Edward il romanzo è molto vincente!Spero che Stephenie Meyer scriva altri romanzi sui vampiri!!!! Perchè alla fine rileggere sempre gli stessi romanzi diventa stancante!!1

    Commento di Isabella — 13 gennaio 2009 @ 15:23 | Rispondi

  56. …. please!!! mi potete inviare i primi 12 capitoli in italiano???.. nn riesco a trovarli!!! la mia mail è SiMoGuIzZ@hotmail.it.. mi salvereste la vita davvero.. grazie mille in anticipo!!

    Commento di simona — 13 gennaio 2009 @ 18:12 | Rispondi

  57. xkkkk nn uscirààààààààà noo..ho appena finito il 4..m hanno detto ke è già uscito in america nn è giustooo :°°°°

    Commento di Mary — 14 gennaio 2009 @ 21:11 | Rispondi

  58. ti supplico..:'(

    Commento di Sara4 — 15 gennaio 2009 @ 23:52 | Rispondi

  59. dv assolutamente pubblicare quel libro…
    twilight e gli altri mi hanno cambiata la vita…ho bisogno di leggere l’ultimo…anke se vorrei che la saga nn finisse mai…le mie giornate a volte sembrano vuote senza la storia di questi splendidi vampiri….
    ragazzi dp posso trovare i primi 12 capitoli…

    Commento di marika — 16 gennaio 2009 @ 19:22 | Rispondi

  60. ormai li ho letti tt cs’ tnt volte ke li ho imparati a memoria… anke se sn aggiunti ho bisogno di leggere qualcosa… nn m’interessa basta ke parli di kris e rob… 4ever!

    Commento di ged — 17 gennaio 2009 @ 14:27 | Rispondi

  61. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!
    nn ci posso credere!!!nn ci DEVO credere!!!e quando dico ke farei di tutto xke la saga nn finisse mai,penso di parlare a nome di tutte le persone ke hanno scritto il loro commento su questo sito.sare disposta ad andare anke a casa di stephenie meyer pur di far pubblicare “MIDNIGHT SUN”,nn scerzo!

    Commento di alicecullen4e — 18 gennaio 2009 @ 19:48 | Rispondi

  62. marika la mia mail è enricapanoz@hotmail.com scrivimi qui che ti mando i 12 capitoli che ti interessano. ciao ciao enrica

    Commento di enrica — 19 gennaio 2009 @ 11:25 | Rispondi

  63. a me servono gli altri!!!!!!!!!!!!! li voglio!!

    Commento di ged — 19 gennaio 2009 @ 16:13 | Rispondi

  64. ciao enrica, sono Eva..ti ho già scritto una mail dove ti ho scritto i miei dati così che tu possa mandarmi i 12 cap in italiano..già che ci sono ti scrivo anche da qui…giusto per ribadire la mia impazienza…non vedo l’ora di leggerli…ti ringrazio già con tutto il cuore….
    alexandra.em@libero.it

    Commento di EVA — 21 gennaio 2009 @ 21:46 | Rispondi

  65. è no è!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! IO DEVO LEGGERE MIDNIGHT SUN!!!! meyer nn fare scelte sbagliate!!! riprendi a scrivereeeeee!!! nn deluderciiiiiii!!!!!!! t pregooooooooooooooooooo!!!! kix

    Commento di sere cullen — 23 gennaio 2009 @ 20:42 | Rispondi

  66. Non ho parole..anche a me piace un sacco twilight,soprattutto perchè è così irreale che si cerca con tutte le forze di immedesimarsici..ma che cazzo però,dire addirittura ‘ho bisogno di leggere quel librooooooo’ mi sembra eccessivo.
    portatevi le lamette ai polsi,susu.
    manco fosse il continuo poi.

    Commento di ctrl+1 — 25 gennaio 2009 @ 09:50 | Rispondi

  67. i libri della meyer sono bellissimiiiii nn è giusto che siano così corti c ho messo pochissimo a finirli mi sono letteralmente innamorata dei 2 protagonosti

    bella+edward+renesmee=the best!!!!

    Commento di °OolellyoO° — 25 gennaio 2009 @ 16:53 | Rispondi

  68. noooooooooooooooooooooo nn ci pox credereeeee…..dv pubblicarlo x forzaaaaa

    Commento di ...tiky tiky... — 25 gennaio 2009 @ 21:53 | Rispondi

  69. sono delusa che nn lo pubblicherà!! ero curiosissima!!!!!!
    io ho letto 3 volte ogni libro e mi sono davvero appassionata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    spero che ci ripensi e lo finisce di scrivere!!!!!! sono daccordo con tutti voi!!!!!!! nn deve deluderciiiiii!!!!!!!!!!!
    ho letto il 1 capitolo in internett e nn vedo l’ ora di continuare.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! baci

    Commento di v — 26 gennaio 2009 @ 16:43 | Rispondi

  70. COME!!!!!!!!! NON è POSIBILE IO NON VEDEVO L’ORA DI LEGGERLO ORMAI HO GIA RILETTO TRE VOLTE TUTTI E QUATTRO GLI ALTRI NON PUò NON FINIRLO E INGIUSTO

    Commento di TWILIGHT DIPENDENTE — 26 gennaio 2009 @ 18:37 | Rispondi

  71. ragazzi nn vi preoccupate sono dicerie ma secondo voi lo farebbe mai???? ormai lo ha detto che lo ha scritto e rimarebbe nella memoria di tutti come una sciocca se nn lo pubblicasse ….. aspettate rileggetevi twilight,new moon,eclipse e breaking dawn …. ma cmq x un sondaggio mi scrivete se vedete questo messagio per voi qual’è il più bello??? ve ne sarei grata !!!!

    saluti

    Commento di illy ....delusa! — 26 gennaio 2009 @ 21:02 | Rispondi

  72. <>, si forse hai ragione ke siamo esagerate, ma è l’amore ke abbiamo x quei libri ke ci ha fatto fare sto sito, dove tt la pensano cm vogliono… adoriamo quei libri anke se nn sono il continuo… sn fantastici… ed è x questo ke li tifiamo cn tt le nostre forze..

    Commento di ged — 27 gennaio 2009 @ 14:52 | Rispondi

  73. in tutta la mia vita,da 15enne, non ho mai letto libri……e se lo facevo, per me era solo 1 compito assegnato per casa……!!! ma le tue parole mi hanno fatto innamorare al tal punto che durante la notte svegliamo i miei genitori perchè avevo imparato a memorie tutte le frasi che durante il giorno leggevo e la notte le recitavo…….non lo so MA GRAZIE A LEI SONO RIUSCITA AD ANDARE AVANTI NELLA VITA….E I SUOI LIBBRI SONO STATI LA MIA CURA DURANTE LA MIA MALATTIA……è COSì CHE MI PIACEREBBE AVERE 1 VITACN 1 PERSONA A CANTO CHE TI AMA….X FAVORE IMPEGNI ANCORA ALTRO DEL MIO TEMPO CON LE SUE PAROLE MAGICHE A FINCHè IO POSSA GUARIRE DEL TUTTO……NON LO SO MA I VERI AMANTI DEI SUOI LIBBRI, SE LO SONO VERAMENTE, COMPRERANNO IL LIBBRO ANK SE NE HANNO LETTO 1 PARTE…..SI FIDI…. HELP ME……END I HELP YOU…….!!!!!!

    Commento di Jessica — 30 gennaio 2009 @ 16:36 | Rispondi

  74. NNNOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!ero stra curiosa nn vedevo l’ora di leggerlo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!spero tnt k cambi idea!!!!!!!!!

    Commento di lety94 — 30 gennaio 2009 @ 18:46 | Rispondi

  75. x jessica= cs’ ci fai commuovere tt!

    Commento di ged — 31 gennaio 2009 @ 22:36 | Rispondi

  76. Eih…………..billi cm può suucc 1° csa csì’??!!! disastro
    Il miuo grande amore ROBERT PATTINSON=EDWARD CULLEN nella saga di twilght ecc……………..
    cm può exxere messa da parte la sue versione sulla suo storia vampiresca e umana cn bella swamp???????????……..
    anke se nn scritta di 1° pugno da lui ma interpretata da stephenie meyer … rimane cmq parte importante d quella importantixxima saga ke ora è ai vertici e ke spopola sia in internet ke nei discorsi tra raga …………… KE AMAREXXA _____________________________……. cmq se siete del my parere contattatemi a:la_c4ro@live.it
    v asp ……………

    Commento di °°.o.O.cAro.O.o.°° — 2 febbraio 2009 @ 19:29 | Rispondi

  77. simo mi serve assolutamente il link per i 14 captoli,io l’ho letto fino al 12° e ho bisogno di tutti qll ke sn in circolazione!
    xo ke pizza!io quel libro lo vlv leggere e la mayer nn lo finisce!

    Commento di cullengirl96 — 5 febbraio 2009 @ 18:36 | Rispondi

  78. nn è giusto ma xkè uffa nn è giusto cm può fare una cosa del genere la meyer!!! ma poi xkè ha annullato proprio la storia raccontata da Edward uffa uffa uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. ciao bye Moniuccia ^,..,^ se ci sn ripensamenti fatemi sapere

    Commento di monia — 6 febbraio 2009 @ 18:19 | Rispondi

  79. hey, raga, stiamo kalmi…nn kredo k stephenie c farà qst, nn dp tt le supplike k ha ricevuto!! fidiamoci d lei, accidenti!! =D Baci…vai, STEPHENIE, k 6 mitikaaaaaaaaaaaaa!!! =***

    Commento di mOnA_3 — 6 febbraio 2009 @ 21:57 | Rispondi

  80. sn d’akkordo kn te, °OolellyoO°..anke x me i libri dlla meyer sn stati trp korti…! =) sn sikura k tt abiamo avuto qst impressione xk sn bellissimi e quindi nn bastno mai!!! =D
    nn vi naskondo(ma nn vorrei sembrare una k pretende trp…) k mi piacerebbe 1 kasino leggere anke new moon, eclipse e breaking down visti dal punto d vista dl mio adoratssimo eDwArD!!! ok, ok, pretendo trp, è vero…=)))

    Commento di mOnA_3 — 6 febbraio 2009 @ 22:07 | Rispondi

  81. oddio…penserete k sn pazza…ma ho appena visto la kopertina dl libro d midnight sun e…sto piangendo xk è bellissima… =’)

    Commento di mOnA_3 — 6 febbraio 2009 @ 22:11 | Rispondi

  82. No dai io nn ci posso credere, è la seconda volta che mi rileggo i libri, nn riesco a nn farlo, e per me sapere che sarebbe uscito un nuovo libro della saga era una boccata di aria fresca….speriamo che ricomincia a scriverlo!!!

    Commento di Lory — 7 febbraio 2009 @ 11:48 | Rispondi

  83. nn puó farlo…la prego continua a scriverlo io lo sto aspettando da tanto…..la prego

    Commento di cristinuccia — 13 febbraio 2009 @ 23:46 | Rispondi

  84. lo so, lo so, arrivo un po’ in ritardo, ma nn è giusto!!!!!!! Ion muoio dalla voglia di leggerlo, e qlke cretino mi rovina la festa!!! ma qst nn si poteva accontentare di leggerlo sul sito?! cmq io l’ho cercato su internet su siti dove è legale leggerlo. ma la pagina nn si apre. nn è ke qlke anima pia potrebbe mandarmelo x email????????????????
    l’indirizzo è qst: alessia_b.r@libero.it
    vi preeeeeeeeeeeegooooooooooooooo!!!! altrimenti mi taglio le vene, e voi nn volete un suicidio sulla coscienza, vero?
    baci baci a tt voi, bei vampiretti!

    Commento di ale — 17 febbraio 2009 @ 22:52 | Rispondi

  85. No ti prego no ho bisogno del tuo libro, ormai twilight è tutta la mia vitaa
    pensa a tutti i tuoi fans ne soffriranno e vorrebbero tanto sapere la versione di edward di twilight, sarebbe meraviglioso 🙂
    per favore nn farci questo, io sono curiosa di tutto il libro e continualo e basta, ti prego è tutta la mia vita del giorno leggere : ho letto tutto e twilight ben 2 volte pensa un po’,
    ti prego ti supplico ti scongiuro tutte le preghiere del mondo, pubblica il libro perchè sono erpsa senza quel libro, scusate ma siete daccordo con me??
    cioè tutti i fans di twilight sarebbero daccordo con me ma se è una sua scelta nn potremo dire niente ma spero che lo pubblichi per noi.
    Stephenie Meyer Ti adoroo ^^

    Commento di Alee — 19 febbraio 2009 @ 21:25 | Rispondi

  86. Tratto da Wikipedia: A pochi mesi dalla pubblicazione, il manoscritto di Midnight Sun è stato diffuso in internet, senza l’approvazione dell’autrice; in seguito a questo fatto, la Meyer aveva deciso di non continuare la lavorazione del libro al momento e di rendere pubblico il lavoro raggiunto prima di prendere questa decisione, poi, al seguito di un grande numero di email dai lettori, l’autrice è tornata sui suoi passi e ha ripreso l’elaborazione del libro, la cui uscita, però, non è stata stabilita. Ma la scrittrice ha recentemente dichiarato che continurà la scrittura del romanzo tra due anni. In inglese sono disponibili i primi dodici capitoli, che si trovano sul sito di Stephenie Meyer e in italiano sono disponibili nei forum.

    Commento di Rosati Luca — 21 febbraio 2009 @ 01:23 | Rispondi

  87. I libri di meyer sono davvero bellissimi,quando leggi il primo e ha sempre voglia di leggere altri sono libri che ti travologono e sono BELLISSIMIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!

    Commento di emanuela — 24 febbraio 2009 @ 11:28 | Rispondi

  88. sono arrabbiata ma come può farlo!!!

    Commento di twilightfn — 28 febbraio 2009 @ 11:04 | Rispondi

  89. mio dio ho un bisogno assoluto di leggere midnight sun… questa saga è diventata tutta la mia vita… so ogni battuta a memoria… Stephenie, non puoi farci questo!! siamo tutti qua impazienti ad aspettare di capire tutti i pensieri del nostro Edward… non ci deludere!

    Commento di ila...innamorata... — 1 marzo 2009 @ 14:35 | Rispondi

  90. ciao ragazzi io ho un problema tecnico con i computer, HO ASSOLUTO BISOGNO di leggere quei capitoli in italiano. lo sò son cattiva dovrei esser d’accordo con la mayer x rispetto suo e del suo lavoro, mà son tossico dipendente da questa saga l’idea che non pubblichi il nuovo libro mi fa star malissimo. ma non so navigar bene in internet e ho trovato solo il primo cap. aiutatemi!

    Commento di cinzia — 4 marzo 2009 @ 13:30 | Rispondi

  91. Se avete letto iprimi 12 capitoli pubblicati dalla Meyer, e se siete ansiosi di leggere il capitolo 13 e gli altri, allora date un occhio qui:
    http://midnightsunbygiorjazz.myblog.it/

    Commento di Jazzice — 7 marzo 2009 @ 19:16 | Rispondi

  92. cm tt dopo aver letto twilight nn ho + smesso…siamo destinati alla dipendenza XD…cmnq x combattere la tremenda piaga dell’astinenza da EDWARD fate cm me..nell’attesa dell’uscita di midnight sun leggete 1 capitolo a caso dei 4 libri k avete già letto e provate a ricostruire i fatti su ciò ke è già accaduto e cosa accadrà in seguito è divertente ;)…
    apparte tutto spero davvero k il libro uscirà sn davvero curiosa di sapere cm va a finire…kissà cm trascorre il tempo Edward mentre Bella si nasconde da James XD…pensandoci bene sarebbe bello scrivere anke in new moon il punto di vista di Edward…
    Beh! speriamo di leggere midnight sun x ora…
    …mi raccomando STEPHENIE! contiamo su di te!!!….

    Commento di kekka — 12 marzo 2009 @ 19:55 | Rispondi

  93. per Cinzia:vai su : midnightforever.iobloggo.com
    troverai i dodici capitoli del romanzo in italiano se hai ancora problemi lasciami qui la tua mail e te li mando io.
    Cinzia F

    Commento di CINZIA F — 13 marzo 2009 @ 15:41 | Rispondi

  94. […] mio blog wordpress (abbandonato da tempo) ha fatto molto scalpore la notizia che pubblicai il 3 settembre 2008 e che riportava il seguente articolo: STEPHENIE MAYER: ADDIO A […]

    Pingback di I primi 12 capitoli di “Midnight Sun” - Sito e Blog ufficiali di Rosati Luca — 15 marzo 2009 @ 03:24 | Rispondi

  95. cara steph..
    tu DEVI continuare x forza midnight sun… pensa a noi ke dp aver letto twilight nn c sm + fermate..cm fr snz d te??
    ormai siamo twilight-dipendenti!!!
    “è come la nostra qualità di eroina preferita”..ti rikorda qlks??
    ihih..
    continua ti prego..e al + presto!!!!!!!!!
    kissoniximi..
    le tue twilightine
    Nika e Ale..<3

    Commento di °NikAle Cullen* — 28 marzo 2009 @ 21:53 | Rispondi

  96. ciao…ho letto anche io tutti i quattro libri…sono fantastici!!!! sono i miei preferiti!!!! tanti volti, gli ho letti….
    però io vorrei davvero leggere midnight sun…. dicono tutti che è una favola…….. perchè non l’ho continue a scirivere così l’ho compro e lo leggo…….

    Commento di manel — 31 marzo 2009 @ 16:23 | Rispondi

  97. ti pregoooooooooooooooooooooooooooooooooooooo continua a scrivre il libro……………….

    Commento di manel — 31 marzo 2009 @ 16:30 | Rispondi

  98. nn può exere…. kambierà ideaaaaa

    Commento di edward--------->bella — 6 aprile 2009 @ 17:01 | Rispondi

  99. mannaggia….la saga di twiligh è una specie di bomboletta d’ ossigeno per me ..se non completa midnight sun Stephenie Meyer non si maccherà le mani di inchiostro ma del mio sangue..

    Commento di diana — 8 aprile 2009 @ 12:59 | Rispondi

  100. DEVE ASSOLUTAMENTE FINIRE STò LIBRO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 😥

    Commento di ♥TiTtI♥ — 11 aprile 2009 @ 14:40 | Rispondi

  101. io nn aspetto altro che quel libro nn deve deluderci cosi
    uffi !!!!!!!!
    ti prego contunua a scriverlo! siamo in tantissimi che lo aspettano!!!
    adoro il modo in cui la meyer scrive!!
    i suoi libri sono fonte di ispirazione…
    ogni volta che li rileggo cado in un sogno ad occhi aperti!!!
    è fantastico!!!
    ti prego nn deluderci, finisci di scriverlo! facci sognare ancora e ancora!!!!
    aspetto con ansia!!!
    =) !!!!!!

    Commento di laura — 29 aprile 2009 @ 21:51 | Rispondi

  102. anke io sn demoralizzata…..ma alcune voci dicono k oltre a scrivere midnight sun(k potete trovare anke in italiano in internet) forse scriverà un altro libro k sarà il proseguimento della storia…forse narrato da renesmee…o da bella…o jacob….
    sxiamo…..tt insieme….i voglio leggere ankora dei mie amatissimi vampiri!!!!!!!!!!

    Commento di erica — 14 Maggio 2009 @ 17:51 | Rispondi

  103. la mia i-male è giudittacusimano@hotmail.it se lo avete me lo potete dare? grazie bacionii

    Commento di giuditta — 18 Maggio 2009 @ 06:36 | Rispondi

  104. E’ uscito questa notte il primo teaser trailer dell’attesissimo The Twilight Saga: New Moon, secondo episodio della tetralogia vampiresca con Robert Pattinson e Kristen Stewart: http://www.rosatiluca.it/?p=880

    Commento di Rosati Luca — 1 giugno 2009 @ 13:30 | Rispondi

  105. http://midnightsunbygiorjazz.myblog.it
    è a causa di siti come quello, che la Meyer non pubblica il libro…..mi meraviglio che abbiano postato pure qua lper farsi pubblicità. sono scrittori falliti.
    bah…
    no comment

    Commento di teddy — 15 giugno 2009 @ 11:57 | Rispondi

  106. mi dispiace tantissimo che non verrà pubblicato il nuovo libro… ormai per me la saga di twilight è una seconda vita! Ho un club di amici a cui ho fatto leggere tutti il libri, adesso abbiamo tutti un secondo nome che corrisponde alla storia. I pensieri di Bella li so… quelli di Edward mi piacerebbe conoscerli e avrei avuto un occasione con midnight sun.
    Spero tanto che cambi idea.

    Commento di irene — 19 giugno 2009 @ 21:21 | Rispondi

  107. C’è qualcosa di concreto che potremmo fare,intendo tutti i ifans di Twilight,per convincerla a finire il libro?Veramente a me viene il panico se penso che tra poco non potrò + sognare dei miei amati Cullen…

    Commento di picabucc — 22 giugno 2009 @ 20:47 | Rispondi

  108. nooooooooooooooooo ero così curiosa di leggere midnight sun=,(speriamo che cambi idea xk vorrei tanto leggerlo!!!

    Commento di AnGy — 4 agosto 2009 @ 09:56 | Rispondi

  109. nn è possibile!!! perch?!?!?! è una cosa ingiusta.. perchè dobbiamo rimetterci noi se qualche stupido deficente l’ha pubblicato?? nn è colpa nostra.. che pizza io volevo leggerlo.. sn altamente delusa.. nn sa che torto che ci sta facendo.. 😦

    Commento di Sabrina — 16 agosto 2009 @ 10:12 | Rispondi

  110. KOSA???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????NN E’ POXIBILEEEEEEEEEEEE IO VOJO QUEL LIBROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO 😦

    Commento di IlArY CulLeN — 16 agosto 2009 @ 11:10 | Rispondi

  111. Che peccato che non scrive più midnight sun. Ti prego, stephenie meyer, continua a scriverlo. Pliiiis!!!!!!!

    Commento di Anonimo — 23 agosto 2009 @ 17:00 | Rispondi

  112. nooooooo!!! voglio midnight sun!!!!! voglio che ricominci a scriverlo!!!!! lo aspetto kissà da quanto!!! spero ke ricominci a scriverlo, “DEVE” ricominciare a scriverlo, ci tengo veramente tanto non posso vivere sensa edward e bella e al solo pensiero ke il 5 libro nn verrà completato mi viene da urlare dal panico!!!!!!!!! nn posso stare sensa la saga di twilight ormai è, come dice irene (2 commenti prima di questo), una seconda vita e voglio continuare a sognare con la loro storia…

    Commento di Twilighter4e — 24 agosto 2009 @ 20:28 | Rispondi

  113. in italiano si trovano i primi dodici capitoli!
    eccoli:
    1. A prima vista

    Ecco il momento della giornata in cui non desideravo altro che poter dormire.
    Le ore di scuola.
    Forse la definizione giusta era “purgatorio”. Ammesso che espiare le mie colpe fosse possibile, quelle ore andavano conteggiate. Non ero mai riuscito ad abituarmi alla mia noia; per assurdo, ogni giorno sembrava ancora più monotono del precedente.
    Immagino quello fosse il mio modo di dormire – se vogliamo chiamare sonno lo stato di inerzia tra un periodo di attività e l’altro.
    Fissavo le crepe che correvano sull’intonaco dell’angolo della mensa, e ci leggevo intrecci inesistenti. Un modo come un altro per staccarmi dalle voci che mi blateravano in testa come acqua scrosciante.
    Centinaia e centinaia di voci, talmente noiose da passare inosservate.
    Frequentando la mente degli umani, ne avevo sentite di tutti i colori. Quel giorno lo spreco di energie collettive, riguardava la banale vicenda di un nuovo arrivo nello sparuto corpo studentesco locale. Bastava davvero poco a mandarli su di giri.
    Vedevo il nuovo volto riflesso di pensiero in pensiero, da ogni angolazione. Una ragazza, un essere umano qualsiasi. L’eccitazione che aveva preceduto il suo arrivo era scontata e prevedibile – come mostrare un oggetto luccicante ad un pargolo. Metà del gregge dei maschi si vedeva già innamorato di lei, soltanto perché era qualcosa di nuovo da contemplare. Erano i più difficili da ignorare.
    Le voci che bloccavo per gentilezza, anziché per disgusto, erano soltanto quattro: quelle dei miei familiari, due fratelli e due sorelle, tanto abituati dalla mancanza di privacy in mia presenza da non farci neanche più caso. Cercavo di concedergli la maggior intimità possibile. Se mi riusciva, evitavo di ascoltarvi.
    Ma per quanto mi sforzassi… sapevo tutto.
    Rosalie, come al solito, pensava a se stessa. Si era vista riflessa in un paio di occhiali, ed era concentrata sulla propria perfezione. La mente di Rosalie era uno specchio d’acqua poco profondo e privo di sorprese.
    Emmett non aveva ancora smaltito la rabbia dopo la sconfitta un incontro di lotta contro Jasper, la sera prima. Si stava sforzando di portare pazienza, per quel poco che gli riusciva, in attesa della rivincita che voleva organizzare alla fine della giornata.
    Ascoltare la mente di Emmett non mi metteva mai in imbarazzo, perché i suoi pensieri si traducevano sempre in una frase o un gesto. Forse le difficoltà nascevano con gli altri, perché sapevo che c’era sempre qualcosa che avrebbero desiderato tenermi nascosto. Se nella mente di Rosalie c’erano acque poco profonde, quella di Emmett era un lago senza ombre, trasparente come il vetro.
    Jasper, invece… soffriva. Soffocai un respiro.
    Edward. Alice mi chiamò, mentalmente, catturando all’istante la mia attenzione.
    Proprio come se mi avesse chiamato ad alta voce. Ero contento che il mio nome di battesimo non fosse più tanto di moda – che fastidio, voltarmi automaticamente ogni volta che qualcuno pensava ad un Edward.
    In quel caso, non mi voltai. Io e Alice eravamo esperti di conversazioni private.
    Passavamo quasi sempre inosservati. Non staccai gli occhi dall’intonaco.
    Come sta reagendo? Chiese lei.
    Mi rabbuiai, cambiando leggermente espressione della bocca. Niente di percepibile dagli altri. Potevo sembrare semplicemente annoiato.
    Il tono dei pensieri di Alice sembrava allarmato, e leggendo la sua mente notai che, con la coda dell’occhio, osservava Jasper. E’ in pericolo? Spingendosi in avanti, nel futuro immediato, cercò tra immagini di monotonia l’origine della mia smorfia.
    Mi voltai lentamente a sinistra come per osservare la parete, sbuffai, e torna i seguire le crepe sul soffitto, alla mia destra. Solo Alice capì che le stavo rispondendo di no.
    SI rilassò. Fammi sapere se peggiora.
    Guardai prima all’insù, poi verso terra.
    Grazie dell’aiuto.
    Per fortuna non potevo risponderle ad alta voce. Cosa avrei potuto dirle? “E’ un piacere”? Non lo era affatto. Non mi piaceva ascoltare le lotte interiori di Jasper. C’era davvero bisogno di fare certi esperimenti? Non sarebbe stato più sicuro ammettere la sua incapacità di tenere a bada la sete come noi altri, senza mettersi alla prova in quel modo? Perché giocare con il pericolo, la catastrofe?
    Dalla nostra ultima battuta di caccia erano passate più di due settimane. Non era un intervallo di tempo eccessivo, per noi. A volte dava un certo fastidio – se un essere umano si avvicinava troppo, se il vento soffiava dalla parte sbagliata. Raramente però gli umani osavano tanto. L’istinto diceva loro ciò che con la mente non avrebbero mai capito: eravamo pericolosi.
    E Jasper era già molto pericoloso.
    In quel momento, una ragazzina si fermò accanto al tavolo più vicino al nostro, per parlare con un’amica. Con le dita, si ravvivò i capelli corti e rossicci. La ventola del riscaldamento ne soffiò il profumo verso di noi. Ero abituato alle mie reazioni, in quei casi – il bruciore nella gola secca, i morsi della fame nello stomaco vuoto, la contrazione automatica dei muscoli, l’eccesso di veleno in bocca…
    Reazioni normali, facili da ignorare, di solito. In quel modo, concentrato su Jasper, le sensazioni erano più forti, raddoppiavano, e la difficoltà aumentava. Sentivo la mia sete e la sua gemella. Jasper si stava lasciando trasportare dall’immaginazione. Si vedeva abbandonare il posto accanto ad Alice, per avvicinarsi alla ragazzina. Fantasticava di chinarsi verso di lei, come per sussurrarle qualcosa all’orecchio, e di sfiorarle l’incavo del collo con le labbra. Pregustava la sensazione, tra i denti, di ciò che scorreva caldo sotto quella pelle delicata.
    Diedi un calcio alla sua sedia.
    Per un istante incrociò il mio sguardo, poi abbassò gli occhi. Nella sua mente, sentivo la guerra tra vergogna e ribellione.
    “scusa”, mormorò.
    Mi strinsi nelle spalle.
    “Non ci saresti riuscito” sussurrò Alice, per consolarlo. “L’ho visto”.
    Evitai di sorridere, per non rivelare che stava mentendo. Dovevamo restare uniti, io e Alice. Ascoltare le voci, vedere nel futuro, non era facile. Risultavamo strani persino ai nostri simili. Ci aiutavamo a proteggere i rispettivi segreti.
    “Cercare di vederli come persone aiuta”, suggerì Alice, con quella sua voce acuta, musicale, troppo veloce perché le orecchie umane la capissero, ammesso che fossero abbastanza vicine da sentirle. “Si chiama Whitney. Ha una sorellina appena nata che adora. Sua madre ha invitato Esme a quella festa in giardino, ricordi?”
    “So chi è” fu la risposta secca di Jasper. Si voltò a guardare verso una delle finestrelle posizionate appena sotto l’angolo tra la parete e il soffitto. Le sue parole perentorie chiusero la conversazione.
    Gli ci voleva una battuta di caccia, quella sera stessa. Era ridicolo prendersi un rischio simile, nel tentativo di mettersi alla prova, di aumentare la resistenza. Jasper doveva accettare i propri limiti e farsene una ragione. Le sue vecchie abitudini erano inconciliabili con il nostro stile di vita; era inutile ostinarsi in quel modo.
    Alice sospirò piano, si alzò in piedi prendendo con se il vassoio del pranzo – semplice arredo scenico – e lasciò Jasper. Capiva subito se i suoi incoraggiamenti non erano ben accetti. Benché la relazione tra Rosalie ed Emmett fosse la più lampante, la conoscenza reciproca tra Alice e Jasper era molto più profonda. Come se anche loro fossero capaci di leggersi nel pensiero.
    Edward Cullen.
    Riflesso automatico. Mi voltai, sentendo qualcuno chiamare il mio nome, benché lo avesse soltanto pensato, non pronunciato.
    Per una frazione di secondo, i miei occhi incrociarono quelli marrone scuro di un volto umano, un viso a forma di cuore, dal colorito pallido. Un viso che conoscevo, malgrado non l’avessi ancora visto di persona. Lo avevo incontrato in quasi tutti i pensieri umani, quel giorno. La nuova alunna, Isabella Swan. Figlia dell’ispettore di polizia del posto, presa in custodia dal padre separato. Bella. Aveva già corretto chiunque l’avesse chiamata con il nome intero…
    Guardai altrove, annoiato. Mi ci volle un secondo, per capire che non era stata lei a pensare il mio nome.
    Ovviamente sta già perdendo la testa per i Cullen. Il pensiero proseguiva così.
    A quel punto riconobbi la “voce”. Jessica Stanley – era passato un po’ di tempo da quando mi aveva disturbato con il suo chiacchiericcio interno. Che sollievo, quando aveva superato la sua infatuazione malriposta. Era quasi impossibile sfuggire ai suoi costanti e ridicoli sogni a occhi aperti. All’epoca avevo desiderato di poterle spiegare esattamente cosa sarebbe successo se le mie labbra, e i denti che celavano, le si fossero avvicinate troppo. Avrei zittito tutte quelle fantasie moleste. Al pensiero della sua reazione accennai un sorriso.
    Ben le sta, continuò Jessica. Non è neanche bella. Non capisco perché Eric la fissi in quel modo… e pure Mike.
    Trasalì, mentalmente, al nome di Mike. Mike Newton, studente di media popolarità e sua cotta più recente, non le prestava la minima attenzione. Viceversa, non perdeva d’occhio la nuova alunna. Riecco il bambino davanti all’oggetto luccicante. Ciò aggiunse un che di perfido ai pensieri di Jessica, che tuttavia di sforzava di essere genericamente cordiale con la nuova arrivata, a cui stava raccontando una sfilza di luoghi comuni sulla mia famiglia. Evidentemente la nuova le aveva chiesto di noi.
    Oggi anch’io sono sotto gli occhi di tutti, pensò Jessica, tra sé. E’ stata una bella fortuna frequentare due lezioni assieme a Bella… Scommetto che Mike mi chiederà subito se è…
    Cercai di filtrare quello stupido chiacchiericcio, prima che sciocchezze e banalità mi fassero impazzire.
    “Jessica Stanley sta spiattellando tutti i pettegolezzi sul clan dei Cullen alla nuova arrivata, la figlia di Swan” mormorai a Emmett, per distrarmi.
    Soffocò una risata. Spero che non si sia persa i dettagli, pensò.
    “Poca fantasia, dire. Giusto un briciolo di scandalo. Neanche un grammo di orrore. Sono un po’ deluso.”
    E la ragazza nuova? Anche lei è delusa dai pettegolezzi?
    Cercai di ascoltare cosa pensasse del racconto di Jessica la nuova arrivata. Cosa vedeva Bella quando guardava la strana famiglia dalla pelle di gesso che tutti evitavano?
    Conoscerne le reazioni, più o meno, rientrava nei miei compiti. Ero come una vedetta, per così dire, per la mia famiglia. Per proteggerla. Quando qualcuno diventava sospettoso, segnalavo il pericolo e iniziava la ritirata. Succedeva, di tanto in tanto – certi esseri umani dalla fantasia fertile ci riconoscevano, nei personaggi di libri o film. Anche se di solito si sbagliavano, quello era il momento giusto per trasferirci altrove, piuttosto che rischiare che approfondissero le indagini. Molto più raramente spuntava qualcuno che capiva. Non gli davamo nemmeno la possibilità di verificare le sue ipotesi. Ce ne andavamo, di punto in bianco, lasciandoci alle spalle soltanto un ricordo spaventoso…
    Non sentivo niente, malgrado ascoltassi a pochissima distanza dal punto in cui il frivolo monologo interiore di Jessica continuava a spillare. Come se accanto a lei non ci fosse nessuno. Stranissimo, forse la ragazza si era spostata. Poco probabile, perché Jessica continuava a ciarlare. Alzai lo sguardo per controllare, e mi sentii goffo. Non mi capiva quasi mai di dover controllare ciò che il mio “udito” supplementare mi suggeriva.
    Di nuovo, il mio sguardo incrociò quei grandi occhi castani. Era seduta proprio dove l’avevo già vista, e guardava verso di noi; una posa spontanea, pensavo, dal momento che Jessica non aveva ancora finito di renderle conto dei pettegolezzi locali sui Cullen. Anche pensare a noi era una reazione spontanea.
    Ma non sentivo niente di niente.
    Nel momento in cui abbassò lo sguardo per evitare la spiacevole gaffe di farsi sorprendere a fissare uno sconosciuto, sulle sue guance apparve un invitante e caldo rossore. Per fortuna Jasper non aveva ancora allontanato gli occhi dalla finestra. Non era piacevole immaginare cos’avrebbe combinato al suo autocontrollo quell’affiorare di sangue.
    I sentimenti apparivano chiari sul suo viso, come se li avesse scritti in fronte: sorpresa, mentre coglieva, ignara, i segni della sottile differenza tra la sua razza e la mia; curiosità per il racconto di Jessica; e poi, qualcos’altro… attrazione? Non sarebbe stata la prima volta. Alle nostre presunte prede, apparivamo bellissimi. Infine, imbarazzo, quando mi accorsi che stava guardando me.
    Eppure, malgrado i suoi pensiero fossero così evidenti, in quegli occhi strani –strani per quanto erano profondi; di solito, gli occhi castani così scuri sembrano piatti- dal suo posto non sentivo provenire che silenzio. Niente di niente.
    Per un istante mi sentii a disagio.
    Non mi era mai accaduto prima. C’era qualcosa che non andava? Io mi sentivo lo stesso di sempre. Mi preoccupai, e cerca di aguzzare l’orecchio.
    Tutte le voci che avevo bloccato irruppero di colpo nella mia testa.
    … chissà che musica le piace… potrei forse parlarle di quel nuovo cd … ecco cosa pensava Mike Newton, a due tavoli di distanza – pensieri fissi su Bella Swan.
    Se la mangia con gli occhi. Non gli basta che metà delle ragazze della scuola gli facciano la corte… Eric Yorkie elaborava pensieri maligni, anch’essi incentrati sulla ragazza.
    … disgustoso. Neanche fosse una vip o qualcosa del genere… persino Edward Cullen la guarda… Lauren Malloy verde d’invidia, anzi, giada scuro. E Jessica, che si fa bella grazie alla nuova amichetta. Mi fanno ridere… i pensieri della ragazza sprizzavano vetriolo.
    …scommetto che gliel’hanno chiesto tutti. Ma mi piacerebbe parlare con lei.
    Cercherò una domanda più originale… rimuginava Ashley Bowling.
    … magari la incontro alla lezione di spagnolo… sperava June Richardson.
    … troppe cose da fare, stasera! Trigo, e il compito di inglese. Spero che mamma… Angela Weber, ragazza riservata, i cui pensieri erano stranamente cortesi, era l’unica della tavolata a non essere ossessionata da questa Bella.
    Li sentivo tutti, coglievo i loro più insignificanti pensieri mano a mano che nascevano. Ma nella mente della nuova alunna, dagli occhi così espressivi e ingannevoli, non trovavo nulla.
    Ovviamente riuscii a sentire ciò che disse quando rispose a Jessica. Non c’era bisogno di leggerle nel pensiero, per coglierne la voce bassa e limpida, all’altro capo del lungo salone.
    <> la sentii chiedere, sbirciando verso di me, con la coda dell’occhio, e voltandosi all’istante quando capì che mi ero accorto di lei.
    Avevo sperato che ascoltare il suono della sua voce mi avrebbe aiutato a individuare il tono dei suoi pensieri, persi in un luogo inaccessibile, ma mi dovetti disilludere all’istante. Di solito, i pensieri delle persone somigliavano molto alle loro voci reali.
    Questo tono timido e tranquillo non mi era familiare, non somigliava a nessuno tra quelli che risuonavano per la sala a centinaia, ne ero sicuro. Era completamente nuovo.
    Ah, buona fortuna, idiota! Pensò Jessica, prima di rispondere alla domanda dell’amica. <>, disse, con aria sprezzante.
    Mi voltai per nascondere il mio sorriso. Jessica e le sue compagne di classe non si rendevano conto di quanto fossero fortunate, a non piacermi particolarmente,
    Al di là di quel momento ironico, sentii un impulso strano, che non riuscivo a comprendere. Aveva qualcosa a che fare con il velo di cattiveria nei pensieri di Jessica, del quale la nuova arrivata era ignara… Sentii il bizzarro impulso di infilarmi tra di loro, di proteggere questa Bella Swan dalle oscure macchinazioni della mente di Jessica. Che cosa strana. Nel tentativo di inquadrare le motivazioni di tale impulso, esaminai ancora una volta la nuova arrivata.
    Forse era un istinto di protezione nascosto da tempo – il forte in favore del debole. Questa ragazza pareva molto più fragile delle sue compagne di classe. La sua pelle era diafana, incapace di proteggerla dal mondo esterno. Sotto quella membrana trasparente e pallida, riuscivo a scorgere il pulsare ritmico del sangue… Meglio non concentrarmici troppo. Ero perfettamente in grado di condurre la vita che avevo scelto, ma anche assetato quanto Jasper, e lasciarmi stuzzicare dalle tentazioni non aveva senso.
    Forse non se n’era accorta ma aveva leggermente corrugato le sopracciglia.
    Che frustrazione incredibile! Era ovvio che per lei fosse un tremendo sforzo, stare lì seduta a parlare con degli sconosciuti, essere al centro dell’attenzione. Sentivo la sua timidezza nel modo in cui stringeva le spalle dall’aria fragile, leggermente ingobbita, come se temesse un rimprovero da un momento all’altro. E riuscivo soltanto a intuire, a vedere, a immaginare. In quella ragazza umana non trovavo che silenzio. Non sentivo niente. Perché?
    <> mormorò Rosalie, interrompendo i miei pensieri.
    Tolsi gli occhi dalla ragazza e mi sentii sollevato. Non volevo insistere per i suoi pensieri nascosti, soltanto perché non potevo leggerli. Ovvio, nel momento in cui li avessi decifrati – perché prima o poi ci sarei riuscito, ne ero sicuro – li avrei trovati sciocchi e banali come quelli di qualsiasi altro essere umano. Indegni dello sforzo compiuto per raggiungerli.
    <> chiese Emmett, ancora in attesa della risposta alla domanda precedente.
    Mi strinsi nelle spalle. Non era interessato a sufficienza per insistere. Nemmeno io avrei dovuto esserlo.
    Ci alzammo da tavola e uscimmo dalla mensa.
    Emmett, Rosalie e Jasper fingevano di essere studenti dell’ultimo anno; tornarono ognuno alla sua lezione. Io recitavo una parte più giovane. Mi preparai alla noiosa della lezione di biologia di terza. Era poco probabile che il professor Banner, il cui intelletto andava poco sopra la media, riuscisse a sfoderare una trovata capace di sorprendere uno studente con due lauree in medicina.
    In classe, mi accomodai al banco e ci rovesciai i libri – anche nel mio caso, semplice arredo scenico; li conoscevo praticamente a memoria. Ero l’unico a non condividere il posto con nessuno. Gli umani non erano tanto astuti da capire che avevano paura di me, ma il loro istinto di sopravvivenza bastava a tenerli a distanza.
    L’aula si riempì lentamente, mentre i ragazzi tornavano dalla pausa pranzo. Per l’ennesima volta desiderai di poter dormire.
    Quando Angela Weber, che avevo ascoltato poco prima, accompagnò la nuova arrivata alla porta, il suo nome catturò la mia attenzione.
    Bella sembra timida come me. Scommetto che oggi è davvero difficile, per lei.
    Vorrei poterle dire qualcosa… ma probabilmente farei la figura della stupida…
    Evviva! Pensò Mike Newton, voltandosi per guardare le ragazze che entravano.
    Da dove si trovava Bella Swan, invece, continuava a non arrivare nulla. Il vuoto che trovavo al posto dei suoi pensieri era irritante, snervante.
    Si avvicinò, percorse il corridoio per avvicinarsi alla cattedra. Poveretta, l’unico posto libero era accanto a me. Automaticamente, sgombrai la usa parte di banco, impilando i miei libri. Avevo qualche dubbio che ci si sarebbe sentita a proprio agio. L’aspettava un lungo semestre – in questa classe, per lo meno. Eppure, forse, seduto accanto a lei sarei riuscito a capire i suoi segreti… non che in precedenza avessi mai avuto bisogno di tale vicinanza.. non che avessi mai trovato qualcosa degno di essere ascoltato…
    Camminando verso il mio banco, Bella Swan incrociò il getto d’aria tiepida che usciva dalla ventola del riscaldamento.
    Il suo profumo mi colpì come una palla di cannone, come un ariete. Non c’è immagine violenta abbastanza da incapsulare la forza di ciò che mi accadde in quel momento.
    Diventai tutt’altra cosa, rispetto all’essere umano che ero stato; ogni travvia dell’umanità in cui avevo cercato di confondermi svanì.
    Ero predatore. E lei, la mia preda. Non c’era altra verità al mondo.
    Nell’aula non c’erano testimoni – nella mia mente, erano già tutti vittime collaterali. Dimenticai persino il mistero dei suoi pensieri. Non me ne importava più nulla, perché presto avrebbe smesso di pensare.
    Ero il vampiro, e lei aveva il sangue più dolce che avessi mai odorato in ottant’anni.
    Non avevo mai creduto che un simile profumo potesse esistere. Se lo avessi saputo, sarei andato a cercarlo anni prima. Avrei rastrellato il pianeta, per lei. Chissà che sapore…
    La sete mi bruciava la gola. Sentivo la bocca secca, carbonizzata. Nemmeno il fiotto di veleno fresco riuscì ad ammorbidire quella sensazione. Lo stomaco si contorceva per la fame, eco della sete. I muscoli, contratti, si prepararono a scattare.
    Non era passato neanche un secondo. Procedeva verso di me, lungo il percorso che l’aveva portata sottovento.
    Nel momento in cui posò il piede per terra, i suoi occhi sgusciarono verso di me, ovviamente nel tentativo di farsi notare. Il suo sguardo incontrò il mio, e mi vidi riflesso nel grande specchio delle sue pupille.
    La sorpresa del volto che vi notai le salvò la vita, per qualche spinoso istante.
    E lei non fece nulla per aiutarmi. Quando decifrò l’espressione sul mio viso, il sangue tornò a inondarle le guance, e diede alla sua pelle il colore più delizioso che avessi mai visto. Il profumo era una nebbia impenetrabile tra i miei pensieri. Li articolavo a malapena. Erano furiosi, incontrollabili, incoerenti.
    Accelerò il passo, come se avesse colto la necessità di scappare. La fretta la rendeva goffa – inciampò, si sbilanciò in avanti e per poco cadde addosso alla ragazza seduta di fronte a me. Vulnerabile, debole. Fin troppo, rispetto agli altri umani.
    Cercai di concentrarmi sul volto che avevo visto nei suoi occhi e riconosciuto con ribrezzo. Il volto del mostro che viveva in me – quello che aveva scacciato dopo decenni di sforzi e disciplina ferrea. Con quale facilità era rispuntato in superficie!
    Il profumo mi assalì di nuovo, scompigliandomi i pensieri e costringendomi quasi a balzarle addosso dal mio posto.
    No.
    Afferrai con forza il bordo del tavolo, nel tentativo di restare seduto. Il legno non era abbastanza resistente. Ne sbriciolai uno spigolo con la mano, nel palmo della quale non mi rimasero che pochi brandelli di legno; sul banco era rimasta incisa la sagoma delle mie dita.
    Distruggere gli indizi. Regola fondamentale. Polverizzai subito il bordo del bando con le unghie, finchè non rimasero un buco e un mucchietto di segatura sul pavimento, che dispersi con il piede.
    Distruggere gli indizi. Vittime collaterali…
    Sapevo cosa sarebbe dovuto succedere. La ragazza si sarebbe seduta la mio fianco, e io avrei dovuto ucciderla.
    I testimoni innocenti della classe, altri diciotto ragazzi e un uomo, non avrebbero avuto il permesso di andarsene, dopo aver visto ciò che stavano per vedere.
    Trasalii, al pensiero di ciò che sarei stato costretto a fare. Nemmeno al mio peggio avevo mai commesso una simile atrocità. Non avevo mai ucciso un innocente, in più di otto innocenti. In quel momento, invece, progettavo di massacrarne venti in un colpo solo.
    Il viso riflesso del mostro si prese gioco di me.
    Nel momento in cui una parte di me soccombeva, spaventata dal mostro, l’altra progettava la strage.
    Se avessi uccisa per prima la ragazza, avrei avuto quindici o venti secondi a disposizione, prima che gli altri umani reagissero. Forse un po’ di più, se non si fossero accorti subito di me. Non avrebbe avuto tempo di urlare né di sentire dolore; non le avrei inflitto una morte cruenta. Almeno questo potevo concederlo, alla sconosciuta dal sangue tragicamente irresistibile.
    Ma a quel punto avrei dovuto impedire agli altri di fuggire. Le finestre non erano un problema, troppo alte e strette per costituire una via di fuga. Soltanto la porta – sbarra quella, e sono in trappola.
    Sarebbe stata un’operazione più lenta e difficile, cercare di fermarli nel momento del panico, del disordine, del caos. Non impossibile, ma ci sarebbe stato troppo rumore. Troppo tempo per le urla. Qualcuno li avrebbe sentiti.. e io sarei stato costretto a uccidere altri innocenti, in quel momento nero.
    Alle prese con gli altri avrei lasciato che il suo sangue si freddasse.
    Il profumo mi assalì, avevo la gola tanto secca da sentirmi soffocare…
    Perciò, prima i testimoni.
    Visualizzai una pianta della classe. Io ero al centro dell’aula, l’ultima fila stava alle mie spalle, Avrei iniziato da lato destro. Stimavo di poter spezzare quattro o cinque colli al secondo. Senza far rumore. Il lato destro era il più fortunato: non mi avrebbero visto arrivare. Spostandomi prima di fronte a me e poi sul lato sinistro, avrei impiegato, al massimo, cinque secondi per annichilire i presenti.
    Abbastanza perché Bella Swan capisse, di sfuggita, cosa stava per succederle.
    Abbastanza perché provasse paura. Abbastanza, ammesso che la sorpresa non la inchiodasse sul posto, per lanciare un urlo. Un urlo debole che non avrebbe fatto accorrere nessuno.
    Feci un sospiro profondo, il profumo era un fuoco che correva nelle mie vene asciutte, mi esplodeva nel petto e consumava qualsiasi mio tentativo di autocontrollo. Si stava voltando. Ancora pochi secondi, e si sarebbe seduta a pochi centimetri da me.
    Il mostro nella mia testa sorrise, impaziente.
    Qualcuno, alla mia sinistra, chiuse una cartelletta, rumorosamente. Non alzai lo sguardo per capire quale dei predestinati fosse. Ma quel movimento bastò a soffiare un refolo d’aria normale, non profumata, sul mio volto.
    Per un breve istante riuscii a pensare con lucidità. In quel prezioso istante, visualizzai due volti, uno accanto all’altro.
    Uno era il mio , o meglio, lo era stato: il mostro dagli occhi rossi che aveva ucciso così tante persone da aver perso il conto. Omicidi giustificati, razionali. Assassino di assassini, assassino di altri mostri, meno potenti. Un complesso di superiorità degno di un dio, certo – decidere chi meritasse la sentenza di morte. Ero sceso a compromessi con la mia natura. Mi ero nutrito di sangue umano, ma la definizione era vaga. Le vittime, con i loro passatempi malvagi, non erano tanto più umane di me.
    L’altro volto era quello di Carlisle.
    I due visi non si somigliavano. Carlisle non era mio padre in senso strettamente biologico. Non avevo preso niente da lui. Il pallore che ci accomunava era il risultato di ciò che eravamo; tutti i vampiri avevano quello stesso colorito diafano e freddo. Il colore degli occhi aveva un’altra origine – rifletteva una scelta comune.
    Eppure, malgrado la somiglianza non fosse lampante, immaginavo che il mio volto avesse iniziato a riflettere il suo, in un certo senso, nei settanta e più anni trascorsi da quando avevo imitato la sua scelta e seguito il suo cammino. I tratti del miei tratti somatici non erano cambiati, ma sentivo che un po’ della sua saggezza aveva segnato la mia espressione, e pensavo che un po’ della sua compassione si potesse leggere nella forma delle mie labbra, che le mie sopracciglia mostrassero un po’ della sua pazienza.
    Ognuno di quei piccoli miglioramenti andava perso, di fronte al mostro. Pochi istanti, e non sarebbe rimasto più niente a testimoniare gli anni che avevo passato con il mio creatore, il mio mentore, quello che in più di un frangente era stato davvero mio padre. I miei occhi avrebbero brillato, rossi come quelli di un diavolo; tutte le somiglianze sarebbero sparite per sempre.
    Gli occhi di Carlisle che visualizzavo non mi giudicavano. Sapevo che mi avrebbe perdonato un gesto così terribile. Perché mi voleva bene. Perché mi giudicava migliore persino di se stesso. E mi avrebbe voluto bene anche se avessi dimostrato che aveva torto.
    Bella Swan si accomodò sulla sedia accanto a me, rigida e goffa – per la paura? – e il profumo del suo sangue sbocciò in una nuvola irresistibile mi circondò.
    Avrei dimostrato a mio padre che su di me si sbagliava. La miseria di quel gesto bruciava quasi quanto il fuoco che sentivo in gola.
    Rimasi a distanza, nauseato – disgustato dal mostro che moriva dalla voglia di prenderla.
    Per quale ragione era giunta proprio qui? Perché esisteva? Perché era venuta a rovinare quel poco di pace che avevo conquistato nella mia non-esistenza? Perché questo irritante essere umano era nato? Mi avrebbe condotto alla rovina.
    Mi voltai per non vederla, invaso da una sensazione di odio, orgoglioso e irragionevole.
    Chi è questa creatura? Perché proprio io, proprio ora? Perché mi tocca perdere tutto per colpa della sua decisione di piombare in questa cittadina improbabile?
    Perché proprio qui!?
    Non voglio essere il mostro! Non voglio uccidere un’aula intera di ragazzi indifesi! Non voglio perdere tutto ciò che ho guadagnato con una vita di sacrifici e di rinunce! Non volevo. Non poteva costringermi in quel modo.
    Il problema era il profumo, il profumo del suo sangue, così disgustosamente appetitoso. Se solo avessi trovato un modo per resistere… Se solo un altro regolo d’aria fresca mi avesse ripulito la mente.
    Bella Swan spostò una ciocca dei suoi capelli coloro mogano, lunghi e folti, verso di me.
    Era pazza? Così non faceva che stuzzicare il mostro! Lo provocava.
    Nessun gentile sbuffo d’aria arrivò a cacciare via il profumo. Presto, tutto sarebbe andato perso.
    No, non c’erano spifferi ad aiutarmi. Eppure non ero costretto a respirare.
    Arrestai la circolazione dell’aria nei polmoni; il sollievo fu istantaneo, ma parziale. Conservavo ancora il ricordo del profumo, il pensiero di quel sapore sul palato. Non sarei stato in grado di resistere a lungo. Per un’ora, forse, si. Un’ora. Il tempo sufficiente a uscire da quell’aula piena di potenziali vittime, vittime non predestinate. Se solo fossi riuscito a resistere per una sola, breve, ora.
    Trattenere il respiro mi dava una sensazione sgradevole. Il mio corpo non aveva bisogno di ossigeno, ma il movimento per me era istintivo. Nei momenti di pressione, mi fidavo dell’olfatto più che di ogni altro senso. Mi guidava durante la caccia, era il primo segnalatore di pericolo. Raramente mi capitava di incontrare qualcosa che fosse pericoloso quanto me, ma l’istinto di sopravvivenza era forte, nella mia razza, quanto quello di un normale essere umano.
    Fastidioso, ma sopportabile. Più di quanto non fosse sentire il suo odore senza affondare i denti in quella carne delicata, trasparente, fino al pulsare caldo, umido… Un’ora! Soltanto un’ora. Non dovevo pensare né al profumo né al gusto.
    La ragazza, silenziosa, si nascondeva dietro i capelli, china in avanti, per coprire anche la sua cartelletta. Non riuscivo a guardarla in faccia, né a leggere le emozioni nei suoi occhi luminosi e profondi. Era quella ragione per cui aveva lasciato che la ciocca ci dividesse? Per nascondermi i suoi occhi? Per paura? Timidezza? Per celarmi i suoi segreti?
    L’irritazione che avevo provato in precedenza, quando non ero riuscito a penetrare i suoi pensieri silenziosi, impallidiva, di fronte all’istinto – e alla sensazione di odio – da cui mi sentivo posseduto. Perché odiavo la fragile donna-bambina che mi stava seduta a fianco, la odiavo con tutto il fervore con cui mi tenevo stretto alla mia vecchia identità, all’amore per la mia famiglia, ai sogni di diventare migliore di quanto non fossi…
    Odiarla, odiare la reazione che mi provocava – era un piccolo aiuto. Si, l’irritazione che avevo sentito era debole, ma era pur sempre un aiuto. Mi attaccai a qualsiasi emozione potesse impedirmi di fantasticare quanto fosse buona…
    Odio e irritazione. Impazienza. Sarebbe mai trascorsa, la fatidica ora?
    Passata quella… lei se ne sarebbe andata. E io, cos’avrei fatto?
    Mi sarei presentato. Ciao, mi chiamo Edward Cullen. Posso accompagnarti alla tua prossima lezione?
    Lei avrebbe risposto di sì. La reazione più educata. Benché già terrorizzata da me, come sospettavo che fosse, avrebbe rispettato le convenzioni e camminato al mio fianco. Guidarla nella direzione sbagliata sarebbe stato un giochetto. Avrei potuto dirle che avevo dimenticato un libro in macchina…
    Qualcuno avrebbe ricordato di averla vista assieme a me? Pioveva, come al solito; due giacche a vento scure che procedono nella direzione sbagliata non avrebbero acceso particolare curiosità, né mi avrebbero incastrato.
    Peccato che quel giorno non fossi l’unico alunno ad essersi accorto di lei – benché nessuno bruciasse della mia stessa consapevolezza. Mike Newton, in particolare, seguiva ogni suo piccolo spostamento irrequieto sulla sedia – si sentiva a disagio, così vicina a me, come chiunque nei suoi panni, come avevo previsto, prima che il suo profumo facesse a pezzi ogni mia velleità di gentilezza. Se fossimo usciti dalla classe insieme, Mike Newton se ne sarebbe accorto.
    Per un’ora ce l’avrei fatta, ma per due?
    Trasalii, arso dalle fiamme.
    Sarebbe tornata a casa, sola. L’ispettore Swan lavorava tutto il giorno. Conoscevo la sua casa, come tutte le abitazione della cittadina. Era annidata ai margini di una foresta fitta, senza vicini nei paraggi. Avesse avuto il tempo di urlare, ipotesi ridicola, nessuno l’avrebbe sentita.
    Quella sarebbe stata la maniera più responsabile di gestire il piano. Avevo rinunciato al sangue umano per sette decenni. Trattenendo il respiro avrei resistito per altre due ore. E quando fossi riuscito ad affrontarla da sola, nessun altro avrebbe rischiato di farsi del male. E niente mi avrebbe messo inutilmente fretta, disse il mostro nella mia testa.
    Con un po’ di sforzi e pazienza avrei potuto risparmiare la vita a diciannove esseri umani, ma pensare che tale rinuncia mi avrebbe reso meno mostruoso era un sofismo, di fronte all’assassinio di una ragazza innocente.
    Malgrado la odiassi, sapevo che era odio maldisposto. La vera vittima del mio odio ero io stesso. E ci avrei odiati entrambi molto di più, dopo la sua morte.
    Trascorsi l’ora in quel modo – visualizzando il modo migliore di ucciderla. Cercai di non immaginare il gesto vero e proprio. Sarebbe stato troppo; rischiavo di perdere la battaglia e di uccidere chiunque mi capitasse a tiro. Perciò mi limitai alla strategia, e niente più. Mi aiutò a far passare il tempo.
    Quando mancava una manciata di minuti alla fine dell’ora, mi lanciò un’occhiata da dietro il muro fluido dei suoi capelli. Incontrai di nuovo il suo sguardo, ed ecco riesplodere l’odio cieco – lo vedevo riflesso nei suoi occhi spaventati. Prima che potesse tornare a nascondersi, le sue guance si tinsero ancora di sangue, e io fui sul punto di cedere.
    Ma la campana suonò. Salvato in corner, come si dice. Fu la salvezza di entrambi. Lei sfuggì alla morte. Io, ancora per poco, dalla prospettiva di diventare la creatura d’incubo che temevo e disprezzavo.
    Sfrecciai fuori dalla classe, incapace di camminare con la lentezza desiderata. Se qualcuno avesse badato a me, avrebbe sospettato che nel mio modo di muovermi ci fosse qualcosa di strambo. Invece nessuno mi notò. I pensieri umani giravano ancora tutti attorno alla ragazza che avevo condannato a morire di lì a un’ora.
    Mi nascosi sulla mia auto.
    Non mi piaceva essere costretto a nascondermi. Era un gesto da codardi. Ma era senza dubbio la scelta migliore.
    Mi era rimasta troppo poca disciplina per confondermi con gli umani. Sforzarmi con tutta quell’energia di non uccidere una di loro mi aveva privato delle difese per resistere agli altri. Sarebbe stato uno spreco. Se era il momento di cedere al mostro, che almeno ne valesse la pena.
    Ascoltai un cd di musica che di solito mi calmava, ma servì a poco. No, ciò che più mi aiutava era l’aria fresca, umida, pulita che la pioggia leggera che entrava dai finestrini aperti portava con sé. Benché ricordassi il profumo di Bella Swan con precisione assoluta, respirare aria pulita era come disinfettare il mio corpo dall’interno.
    Ero di nuovo sano. In grado di pensare. E di combattere. Contro ciò che non volevo essere.
    Non ero costretto a seguirla fino a casa. Né a ucciderla. Ovviamente, ero una creatura pensante, razionale, e potevo fare una scelta. C’era sempre una scelta.
    In classe non mi ero sentito così… ma ormai ero lontano da lei. Forse, se avessi badato con molta, molta attenzione a starle lontano, non avrei avuto bisogno di cambiare vita. Mi andava benissimo, così com’era organizzata. Perché lasciare che una signorina nessuno, irritante e deliziosa, mi mandasse a monte?
    Non ero costretto a dare un dispiacere a mio padre. Né a far subire a mia madre tensione, preoccupazioni… dolore. Si, anche la mia madre adottiva ne sarebbe rimasta ferita. Per di più, Esme era una persona così gentile, tenera e delicata. Infliggere del dolore a una come lei sarebbe stato davvero un gesto privo di giustificazioni.
    Per ironia della sorte, avevo desiderato proteggere quella ragazza umana dalla minaccia meschina, vuota, dei pensieri maliziosi di Jessica Stanley. Ero l’ultima persona al mondo che avrebbe potuto proteggere Isabella Swan. Di tutte le minacce che incombevano su di lei, la più pericolosa ero io.
    All’improvviso sentii il bisogno di Alice. Non mi aveva visto uccidere la figlia di Swan in una moltitudine di maniere diverse? Era talmente assorta dai problemi di Jasper da non avere notato questa possibilità ancora più tremenda? Ero più forte di quanto pensassi? Sarei davvero riuscito a non torcere un capello alla ragazza?
    No. Sapevo che non era così. Alice, probabilmente, stava dedicando tutta sé stessa a Jasper.
    La cercai nella direzione in cui sapevo di poterla trovare, nella palazzina delle aule di inglese. Non mi ci volle molto per individuare la sua “voce” familiare. Non mi sbagliavo. Tutti i suoi pensieri riguardavano Jasper, filtravano ogni minima scelta del ragazzo con grande scrupolo.
    Desiderai di poterle chiedere aiuto, ma allo stesso tempo fui felice che non sapesse cos’avrei potuto combinare. Che fosse ignara del massacro che avevo preso in considerazione un’ora prima.
    Sentii una fiamma nuova scottare nel mio corpo – quella della vergogna. Nessuno di loro doveva sapere niente.
    Se avessi evitato Bella Swan, se fossi riuscito a non ucciderla – a questo pensiero il mostro ebbe un fremito e digrignò i denti, esasperato – avrei potuto tenermi tutto per me. Se fossi riuscito a tenermi lontano dal suo profumo…
    Non avevo motivo di non provarci, almeno. Fare la scelta giusta. Cercare di essere ciò che Carlisle pensava io fossi.
    L’ultima ora di scuola stava per finire. Decisi di mettere subito in pratica il mio nuovo piano. Sempre meglio che restare seduto in auto nel parcheggio, dato che lei avrebbe potuto passarmi sotto il naso e rovinare il tentativo. Sentii di nuovo l’odio ingiustificato per la ragazza. Odiavo il fatto che esercitasse quel potere inconscio su di me. Che potesse trasformarmi in qualcosa per cui provavo disgusto.
    Attraversai alla svelta – forse un po’ troppo alla svelta, ma non c’erano testimoni – il piccolo campus, diretto alla segreteria. Non c’era motivo che Bella Swan incrociasse il mio cammino. Per me era la peste, e come tale l’avrei evitata.
    L’ufficio era vuoto, c’era soltanto la segretaria con cui volevo parlare.
    Non si accorse della mia entrata silenziosa.

    La donna dai capelli di un rosso innaturale alzò la testa e sgranò gli occhi. I nostri piccoli segni di riconoscimento li prendevano sempre in contropiede, non importa quante volte ci avessere già visti.
    , escalmò, con un certo turbamento. Si aggiustò la camicia. Sciocca, pensò tra sé. Potrebbe ssere tuo figlio. Troppo giovane per pensare di… Sbatteva le ciglia, dietro gli occhiali spessi.
    Mi aveva messo a disagio. Ma sapevo essere affascinante, quando volevo. Senza fatica, perchè coglievo all’istante le reazioni a ogni mio gesto o parola.
    Mi sporsi sul banco, e incrociai il suo sguardo, come per cercare qualcosa nel profondo di quegli occhi castani, piccoli e vuoti. I suoi pensieri erano già fuori controllo. Sarebbe stato un gioco da ragazzi.
    , dissi, con la voce suadente che utilizzavo quando non volevo spaventare gli umani.
    Il battito del suo cuore accelerò.
    Troppo giovane, troppo giovane, ripeteva tra sé. Ovviamente si sbagliava. Ero più vecchio di suo nonno. Certo, stando ai dati sulla mia patente aveva ragione lei.
    Mi chiedevo se fosse possibile scambiare le mie ore di biologia con quelle di una disciplina dell’ultimo anno. FIsica, magari?>

    Ci pensò su, corrugando le labbra. Dovrebbero già essere tutti all’università. Ho sentito gli insegnanti lamentarsi. Medie perfette, mai un’incertezza nelle interrogazioni, mai una risposta sbagliata negli scritti – come se avessero trovato il modo di copiare intutte le materie. Il professor Varner si inventa le teorie più fantasiose, pur di non ammettere che uno studente è più in gamba di lui… Probabilmente è la madre che gli fa da insegnante…

    Certo che no. Tu sei un Cullen perfetto.

    Restò a bocca aperta. Roba da matti. Che fastidio ti dà seguire una materia che già conosci? Dev’esserci qualcosa che non va con il professor Banner. Forse dovrei parlarne con Bob.

    Alle mie spalle si aprì la porta, ma chiunque fosse, non stava pensando a me, perciò ignorai chi era entrato per concentrarmi sulla signora Cope. Mi sporsi ancora di più, e aumentai l’intensità dello sguardo. Avrebbe funzionato meglio se i miei occhi fossero stati dorati, anziché neri. Il nero, giustamente, metteva paura.
    Cercai di parlare con il tono più mrbido e suadente di cui ero capace – e ne ero capace, altroché.
    Le sorrisi, attento a non spaventarla mostrandole troppo i denti, con un’espressione rilassata.
    Il cuore le batteva all’impazzata. Troppo giovane, continuava a ripetersi, inquieta.
    Un secondo fu sufficiente a cambiare tutto: l’altmosfera nella stanza, il senso della mia missione, il motivo per cui ero chino di fronte alla donna dai capelli rossi… Ciò che prima aveva avuto un senso, ora ne possedeva in altro.
    In quel secondo, Samantha Wells aprì la porta, e con un gesto frettoloso ripose un modulo firmato nel cestino accanto all’ingresso, per poi andarsene alla svelta, impaziente di fuggire da scuola. In quel secondo la folata improvvisa di vento filtrò dell’entrata e mi colpì in pieno. In quel secondo capii perché non ero stato disturbato dai pensieri della persona giunta in segreteria dopo di me.
    Mi voltai, benché non ce ne fosse bisogno, per confermare i miei sospetti. Mi voltai piano, lottando contro i muscoli che si ribellavano.
    Ed ecco Bella Swan, in piedi, spalle al muro, accanto alla porta, con un modulo tra le mani. I suoi occhi incontrarono il mio sguardo feroce, disumano, e si spalancarono ancora più del solito.
    L’odore del suo sangue riempiva ogni moltecola d’aria nella stanza piccola e calda. La mia gola s’incendiò.
    Specchiandomi nei suoi cchi rividi lo sguardo del mostro, una maschera di malvagità.
    La mia mano restò sospesa a mezz’aria sopra il bancone. Senza neanche guardarla, avrei potuto schiacciare la testa della signora Sope contro il tavolo, con forza sufficiente a ucciderla. Due vite, anziché venti. Un buon compromesso.
    Il mostro aspettava che lo facessi, ansioso e affamato.
    Ma restava sempre una scelta – doveva esserci.
    Arrestai il movimento dei polmoni, e fissai gli occhi di Carlisle di fronte ai miei. Tornai alla signora Cope e la sentii sorpresa, a causa del mio cambiamento di espressione. Si allontanò da me, senza esprimere la sua paura con parole coerenti.
    Grazie all’autocontrollo perfezionato in decenni di abnegazione, parlai con voce piana e suadente. Mi era rimasta abbastanza aria nei polmoni per un’ultima rapida frase.

    Mi voltai e sgusciai via dalla stanza, sforzandomi di non badare al calore del sangue della ragazza, mentre passavo a pochi centimetri da lei.
    Mi fermai soltanto quando, dopo uno scatto fin troppo svelto, raggiunsi la mia auto. La maggior parte degli umani non era ancora uscita, perciò i testimoni erano pochi. Sentii uno del secondo anno, D.J. Garret, notarmi, ma senza troppa convinzione…
    Da dove è uscito Cullen? Sembra spuntato dal nulla… Ci risiamo, io e la mia fantasia. Mamma lo dice sempre…
    Mi infilai nella Volvo, sulla quale trovai gli altri che mi aspettavano. Cercai di controllare il respiro, ma l’aria fresca mi faceva tossire, quasi stessi soffocando.
    chiese Alice, in tono allarmato.
    Le risposi con un cenno del capo.
    chiese Emmett, distratto, in quel momento, dal rifiuto di Jasper di accettare la rivincita.
    Anziché rispondere, innestai la retromarcia. Dovevo uscire dal parcheggio, prima che Bella Swan mi raggiungesse. Il mio demone privato mi tormentava… Terminai la manovra e accelerai. Prima ancora di uscire in strada raggiunsi i settantacinque all’ora. Girato l’angolo, ero quasi a ottanta.
    Senza guardarli, capii che Emmett, Rosalie e Jasper si erano voltati verso Alice. Lei si strinse nelle spalle. Non vedeva cosa fosse successo né cosa stesse per accadere.
    Scrutò nel mio futuro. Entrambi analizzammo la sua visione, che ci sorprese.
    sussurrò lei.
    Gli sguardi si spostarono su di me.
    risposi, con un sibilo.
    In quel momento, la mia risoluzione vacillò, e Alice vide la direzione più cupa in cui mi sarei gettato facendo l’altra scelta.

    Bella Swan, morta. I miei occhi accesi, rossi di sangue fresco. La successiva caccia all’uomo. Il periodo di attesa e di cautela, nascosti, prima di ricominciare da capo…
    , ripeté. Il quadro si arricchì di dettagli. Per la prima volta vidi l’interno della casa dell’ispettore Swan, vidi Bella dentro una piccola cucina con degli armadietti gialli, me stesso che spuntavo dall’ombra alle sue spalle… Guidato verso di lei dal suo profumo o…
    ringhiai, incapace di sopportare altro.
    sussurrò lei, sgranando gli occhi.
    Il mostro esultò.
    E la visione nella sua mente cambiò ancora. Un’autostrada deserta, di notte, gli alberi che la costeggiavano, coperti di neve, che scorrevano a quasi trecento all’ora.
    disse Alice.
    Emmett e Rosalie si scambiarono uno sguardo apprensivo.
    Eravamo vicini alla svolta per il lungo sentiero che conduceva a casa nostra.
    ordinò Alice.
    Annuii, e frenai di colpo.
    Emmett, Rosalie e Jasper scesero in silenzio; avrebbero chiesto spiegazioni a Alice dopo la mia partenza. Alice mi sfiorò una spalla.
    mormorò. Non era una visione, ma un ordine.
    dissi, d’accordo soltanto con la seconda parte del discorso.
    Sgusciò fuori dall’auto per raggiungere gli altri, con le sopracciglia contratte per l’ansia. Si confusero nel bosco, li persi di vista prima ancora di girare l’auto.
    Tornai indietro a tutta velocità, e intuii che le visioni di Alice passavano dal buio alla luce con la velocità di una straboscopica. Puntavo verso Forks, a centocinquanta all’ora, ma non conoscevo ancora la mia meta. Veloce come un proiettile, andavo a dire addio a mio padre? O a ricongiungermi con il mostro che avevo dentro?

    bè questo è solo il primo ma se volete ho anche gli altri

    Commento di cristiana — 31 agosto 2009 @ 14:50 | Rispondi

  114. io ho i primi dodici capitoli in italiano!!!!!
    ecco il primo :

    1. A prima vista
    Ecco il momento della giornata in cui non desideravo altro che poter dormire.
    Le ore di scuola.
    Forse la definizione giusta era “purgatorio”. Ammesso che espiare le mie colpe fosse possibile, quelle ore andavano conteggiate. Non ero mai riuscito ad abituarmi alla mia noia; per assurdo, ogni giorno sembrava ancora più monotono del precedente.
    Immagino quello fosse il mio modo di dormire – se vogliamo chiamare sonno lo stato di inerzia tra un periodo di attività e l’altro.
    Fissavo le crepe che correvano sull’intonaco dell’angolo della mensa, e ci leggevo intrecci inesistenti. Un modo come un altro per staccarmi dalle voci che mi blateravano in testa come acqua scrosciante.
    Centinaia e centinaia di voci, talmente noiose da passare inosservate.
    Frequentando la mente degli umani, ne avevo sentite di tutti i colori. Quel giorno lo spreco di energie collettive, riguardava la banale vicenda di un nuovo arrivo nello sparuto corpo studentesco locale. Bastava davvero poco a mandarli su di giri.
    Vedevo il nuovo volto riflesso di pensiero in pensiero, da ogni angolazione. Una ragazza, un essere umano qualsiasi. L’eccitazione che aveva preceduto il suo arrivo era scontata e prevedibile – come mostrare un oggetto luccicante ad un pargolo. Metà del gregge dei maschi si vedeva già innamorato di lei, soltanto perché era qualcosa di nuovo da contemplare. Erano i più difficili da ignorare.
    Le voci che bloccavo per gentilezza, anziché per disgusto, erano soltanto quattro: quelle dei miei familiari, due fratelli e due sorelle, tanto abituati dalla mancanza di privacy in mia presenza da non farci neanche più caso. Cercavo di concedergli la maggior intimità possibile. Se mi riusciva, evitavo di ascoltarvi.
    Ma per quanto mi sforzassi… sapevo tutto.
    Rosalie, come al solito, pensava a se stessa. Si era vista riflessa in un paio di occhiali, ed era concentrata sulla propria perfezione. La mente di Rosalie era uno specchio d’acqua poco profondo e privo di sorprese.
    Emmett non aveva ancora smaltito la rabbia dopo la sconfitta un incontro di lotta contro Jasper, la sera prima. Si stava sforzando di portare pazienza, per quel poco che gli riusciva, in attesa della rivincita che voleva organizzare alla fine della giornata.
    Ascoltare la mente di Emmett non mi metteva mai in imbarazzo, perché i suoi pensieri si traducevano sempre in una frase o un gesto. Forse le difficoltà nascevano con gli altri, perché sapevo che c’era sempre qualcosa che avrebbero desiderato tenermi nascosto. Se nella mente di Rosalie c’erano acque poco profonde, quella di Emmett era un lago senza ombre, trasparente come il vetro.
    Jasper, invece… soffriva. Soffocai un respiro.
    Edward. Alice mi chiamò, mentalmente, catturando all’istante la mia attenzione.
    Proprio come se mi avesse chiamato ad alta voce. Ero contento che il mio nome di battesimo non fosse più tanto di moda – che fastidio, voltarmi automaticamente ogni volta che qualcuno pensava ad un Edward.
    In quel caso, non mi voltai. Io e Alice eravamo esperti di conversazioni private.
    Passavamo quasi sempre inosservati. Non staccai gli occhi dall’intonaco.
    Come sta reagendo? Chiese lei.
    Mi rabbuiai, cambiando leggermente espressione della bocca. Niente di percepibile dagli altri. Potevo sembrare semplicemente annoiato.
    Il tono dei pensieri di Alice sembrava allarmato, e leggendo la sua mente notai che, con la coda dell’occhio, osservava Jasper. E’ in pericolo? Spingendosi in avanti, nel futuro immediato, cercò tra immagini di monotonia l’origine della mia smorfia.
    Mi voltai lentamente a sinistra come per osservare la parete, sbuffai, e torna i seguire le crepe sul soffitto, alla mia destra. Solo Alice capì che le stavo rispondendo di no.
    SI rilassò. Fammi sapere se peggiora.
    Guardai prima all’insù, poi verso terra.
    Grazie dell’aiuto.
    Per fortuna non potevo risponderle ad alta voce. Cosa avrei potuto dirle? “E’ un piacere”? Non lo era affatto. Non mi piaceva ascoltare le lotte interiori di Jasper. C’era davvero bisogno di fare certi esperimenti? Non sarebbe stato più sicuro ammettere la sua incapacità di tenere a bada la sete come noi altri, senza mettersi alla prova in quel modo? Perché giocare con il pericolo, la catastrofe?
    Dalla nostra ultima battuta di caccia erano passate più di due settimane. Non era un intervallo di tempo eccessivo, per noi. A volte dava un certo fastidio – se un essere umano si avvicinava troppo, se il vento soffiava dalla parte sbagliata. Raramente però gli umani osavano tanto. L’istinto diceva loro ciò che con la mente non avrebbero mai capito: eravamo pericolosi.
    E Jasper era già molto pericoloso.
    In quel momento, una ragazzina si fermò accanto al tavolo più vicino al nostro, per parlare con un’amica. Con le dita, si ravvivò i capelli corti e rossicci. La ventola del riscaldamento ne soffiò il profumo verso di noi. Ero abituato alle mie reazioni, in quei casi – il bruciore nella gola secca, i morsi della fame nello stomaco vuoto, la contrazione automatica dei muscoli, l’eccesso di veleno in bocca…
    Reazioni normali, facili da ignorare, di solito. In quel modo, concentrato su Jasper, le sensazioni erano più forti, raddoppiavano, e la difficoltà aumentava. Sentivo la mia sete e la sua gemella. Jasper si stava lasciando trasportare dall’immaginazione. Si vedeva abbandonare il posto accanto ad Alice, per avvicinarsi alla ragazzina. Fantasticava di chinarsi verso di lei, come per sussurrarle qualcosa all’orecchio, e di sfiorarle l’incavo del collo con le labbra. Pregustava la sensazione, tra i denti, di ciò che scorreva caldo sotto quella pelle delicata.
    Diedi un calcio alla sua sedia.
    Per un istante incrociò il mio sguardo, poi abbassò gli occhi. Nella sua mente, sentivo la guerra tra vergogna e ribellione.
    “scusa”, mormorò.
    Mi strinsi nelle spalle.
    “Non ci saresti riuscito” sussurrò Alice, per consolarlo. “L’ho visto”.
    Evitai di sorridere, per non rivelare che stava mentendo. Dovevamo restare uniti, io e Alice. Ascoltare le voci, vedere nel futuro, non era facile. Risultavamo strani persino ai nostri simili. Ci aiutavamo a proteggere i rispettivi segreti.
    “Cercare di vederli come persone aiuta”, suggerì Alice, con quella sua voce acuta, musicale, troppo veloce perché le orecchie umane la capissero, ammesso che fossero abbastanza vicine da sentirle. “Si chiama Whitney. Ha una sorellina appena nata che adora. Sua madre ha invitato Esme a quella festa in giardino, ricordi?”
    “So chi è” fu la risposta secca di Jasper. Si voltò a guardare verso una delle finestrelle posizionate appena sotto l’angolo tra la parete e il soffitto. Le sue parole perentorie chiusero la conversazione.
    Gli ci voleva una battuta di caccia, quella sera stessa. Era ridicolo prendersi un rischio simile, nel tentativo di mettersi alla prova, di aumentare la resistenza. Jasper doveva accettare i propri limiti e farsene una ragione. Le sue vecchie abitudini erano inconciliabili con il nostro stile di vita; era inutile ostinarsi in quel modo.
    Alice sospirò piano, si alzò in piedi prendendo con se il vassoio del pranzo – semplice arredo scenico – e lasciò Jasper. Capiva subito se i suoi incoraggiamenti non erano ben accetti. Benché la relazione tra Rosalie ed Emmett fosse la più lampante, la conoscenza reciproca tra Alice e Jasper era molto più profonda. Come se anche loro fossero capaci di leggersi nel pensiero.
    Edward Cullen.
    Riflesso automatico. Mi voltai, sentendo qualcuno chiamare il mio nome, benché lo avesse soltanto pensato, non pronunciato.
    Per una frazione di secondo, i miei occhi incrociarono quelli marrone scuro di un volto umano, un viso a forma di cuore, dal colorito pallido. Un viso che conoscevo, malgrado non l’avessi ancora visto di persona. Lo avevo incontrato in quasi tutti i pensieri umani, quel giorno. La nuova alunna, Isabella Swan. Figlia dell’ispettore di polizia del posto, presa in custodia dal padre separato. Bella. Aveva già corretto chiunque l’avesse chiamata con il nome intero…
    Guardai altrove, annoiato. Mi ci volle un secondo, per capire che non era stata lei a pensare il mio nome.
    Ovviamente sta già perdendo la testa per i Cullen. Il pensiero proseguiva così.
    A quel punto riconobbi la “voce”. Jessica Stanley – era passato un po’ di tempo da quando mi aveva disturbato con il suo chiacchiericcio interno. Che sollievo, quando aveva superato la sua infatuazione malriposta. Era quasi impossibile sfuggire ai suoi costanti e ridicoli sogni a occhi aperti. All’epoca avevo desiderato di poterle spiegare esattamente cosa sarebbe successo se le mie labbra, e i denti che celavano, le si fossero avvicinate troppo. Avrei zittito tutte quelle fantasie moleste. Al pensiero della sua reazione accennai un sorriso.
    Ben le sta, continuò Jessica. Non è neanche bella. Non capisco perché Eric la fissi in quel modo… e pure Mike.
    Trasalì, mentalmente, al nome di Mike. Mike Newton, studente di media popolarità e sua cotta più recente, non le prestava la minima attenzione. Viceversa, non perdeva d’occhio la nuova alunna. Riecco il bambino davanti all’oggetto luccicante. Ciò aggiunse un che di perfido ai pensieri di Jessica, che tuttavia di sforzava di essere genericamente cordiale con la nuova arrivata, a cui stava raccontando una sfilza di luoghi comuni sulla mia famiglia. Evidentemente la nuova le aveva chiesto di noi.
    Oggi anch’io sono sotto gli occhi di tutti, pensò Jessica, tra sé. E’ stata una bella fortuna frequentare due lezioni assieme a Bella… Scommetto che Mike mi chiederà subito se è…
    Cercai di filtrare quello stupido chiacchiericcio, prima che sciocchezze e banalità mi fassero impazzire.
    “Jessica Stanley sta spiattellando tutti i pettegolezzi sul clan dei Cullen alla nuova arrivata, la figlia di Swan” mormorai a Emmett, per distrarmi.
    Soffocò una risata. Spero che non si sia persa i dettagli, pensò.
    “Poca fantasia, dire. Giusto un briciolo di scandalo. Neanche un grammo di orrore. Sono un po’ deluso.”
    E la ragazza nuova? Anche lei è delusa dai pettegolezzi?
    Cercai di ascoltare cosa pensasse del racconto di Jessica la nuova arrivata. Cosa vedeva Bella quando guardava la strana famiglia dalla pelle di gesso che tutti evitavano?
    Conoscerne le reazioni, più o meno, rientrava nei miei compiti. Ero come una vedetta, per così dire, per la mia famiglia. Per proteggerla. Quando qualcuno diventava sospettoso, segnalavo il pericolo e iniziava la ritirata. Succedeva, di tanto in tanto – certi esseri umani dalla fantasia fertile ci riconoscevano, nei personaggi di libri o film. Anche se di solito si sbagliavano, quello era il momento giusto per trasferirci altrove, piuttosto che rischiare che approfondissero le indagini. Molto più raramente spuntava qualcuno che capiva. Non gli davamo nemmeno la possibilità di verificare le sue ipotesi. Ce ne andavamo, di punto in bianco, lasciandoci alle spalle soltanto un ricordo spaventoso…
    Non sentivo niente, malgrado ascoltassi a pochissima distanza dal punto in cui il frivolo monologo interiore di Jessica continuava a spillare. Come se accanto a lei non ci fosse nessuno. Stranissimo, forse la ragazza si era spostata. Poco probabile, perché Jessica continuava a ciarlare. Alzai lo sguardo per controllare, e mi sentii goffo. Non mi capiva quasi mai di dover controllare ciò che il mio “udito” supplementare mi suggeriva.
    Di nuovo, il mio sguardo incrociò quei grandi occhi castani. Era seduta proprio dove l’avevo già vista, e guardava verso di noi; una posa spontanea, pensavo, dal momento che Jessica non aveva ancora finito di renderle conto dei pettegolezzi locali sui Cullen. Anche pensare a noi era una reazione spontanea.
    Ma non sentivo niente di niente.
    Nel momento in cui abbassò lo sguardo per evitare la spiacevole gaffe di farsi sorprendere a fissare uno sconosciuto, sulle sue guance apparve un invitante e caldo rossore. Per fortuna Jasper non aveva ancora allontanato gli occhi dalla finestra. Non era piacevole immaginare cos’avrebbe combinato al suo autocontrollo quell’affiorare di sangue.
    I sentimenti apparivano chiari sul suo viso, come se li avesse scritti in fronte: sorpresa, mentre coglieva, ignara, i segni della sottile differenza tra la sua razza e la mia; curiosità per il racconto di Jessica; e poi, qualcos’altro… attrazione? Non sarebbe stata la prima volta. Alle nostre presunte prede, apparivamo bellissimi. Infine, imbarazzo, quando mi accorsi che stava guardando me.
    Eppure, malgrado i suoi pensiero fossero così evidenti, in quegli occhi strani –strani per quanto erano profondi; di solito, gli occhi castani così scuri sembrano piatti- dal suo posto non sentivo provenire che silenzio. Niente di niente.
    Per un istante mi sentii a disagio.
    Non mi era mai accaduto prima. C’era qualcosa che non andava? Io mi sentivo lo stesso di sempre. Mi preoccupai, e cerca di aguzzare l’orecchio.
    Tutte le voci che avevo bloccato irruppero di colpo nella mia testa.
    … chissà che musica le piace… potrei forse parlarle di quel nuovo cd … ecco cosa pensava Mike Newton, a due tavoli di distanza – pensieri fissi su Bella Swan.
    Se la mangia con gli occhi. Non gli basta che metà delle ragazze della scuola gli facciano la corte… Eric Yorkie elaborava pensieri maligni, anch’essi incentrati sulla ragazza.
    … disgustoso. Neanche fosse una vip o qualcosa del genere… persino Edward Cullen la guarda… Lauren Malloy verde d’invidia, anzi, giada scuro. E Jessica, che si fa bella grazie alla nuova amichetta. Mi fanno ridere… i pensieri della ragazza sprizzavano vetriolo.
    …scommetto che gliel’hanno chiesto tutti. Ma mi piacerebbe parlare con lei.
    Cercherò una domanda più originale… rimuginava Ashley Bowling.
    … magari la incontro alla lezione di spagnolo… sperava June Richardson.
    … troppe cose da fare, stasera! Trigo, e il compito di inglese. Spero che mamma… Angela Weber, ragazza riservata, i cui pensieri erano stranamente cortesi, era l’unica della tavolata a non essere ossessionata da questa Bella.
    Li sentivo tutti, coglievo i loro più insignificanti pensieri mano a mano che nascevano. Ma nella mente della nuova alunna, dagli occhi così espressivi e ingannevoli, non trovavo nulla.
    Ovviamente riuscii a sentire ciò che disse quando rispose a Jessica. Non c’era bisogno di leggerle nel pensiero, per coglierne la voce bassa e limpida, all’altro capo del lungo salone.
    <> la sentii chiedere, sbirciando verso di me, con la coda dell’occhio, e voltandosi all’istante quando capì che mi ero accorto di lei.
    Avevo sperato che ascoltare il suono della sua voce mi avrebbe aiutato a individuare il tono dei suoi pensieri, persi in un luogo inaccessibile, ma mi dovetti disilludere all’istante. Di solito, i pensieri delle persone somigliavano molto alle loro voci reali.
    Questo tono timido e tranquillo non mi era familiare, non somigliava a nessuno tra quelli che risuonavano per la sala a centinaia, ne ero sicuro. Era completamente nuovo.
    Ah, buona fortuna, idiota! Pensò Jessica, prima di rispondere alla domanda dell’amica. <>, disse, con aria sprezzante.
    Mi voltai per nascondere il mio sorriso. Jessica e le sue compagne di classe non si rendevano conto di quanto fossero fortunate, a non piacermi particolarmente,
    Al di là di quel momento ironico, sentii un impulso strano, che non riuscivo a comprendere. Aveva qualcosa a che fare con il velo di cattiveria nei pensieri di Jessica, del quale la nuova arrivata era ignara… Sentii il bizzarro impulso di infilarmi tra di loro, di proteggere questa Bella Swan dalle oscure macchinazioni della mente di Jessica. Che cosa strana. Nel tentativo di inquadrare le motivazioni di tale impulso, esaminai ancora una volta la nuova arrivata.
    Forse era un istinto di protezione nascosto da tempo – il forte in favore del debole. Questa ragazza pareva molto più fragile delle sue compagne di classe. La sua pelle era diafana, incapace di proteggerla dal mondo esterno. Sotto quella membrana trasparente e pallida, riuscivo a scorgere il pulsare ritmico del sangue… Meglio non concentrarmici troppo. Ero perfettamente in grado di condurre la vita che avevo scelto, ma anche assetato quanto Jasper, e lasciarmi stuzzicare dalle tentazioni non aveva senso.
    Forse non se n’era accorta ma aveva leggermente corrugato le sopracciglia.
    Che frustrazione incredibile! Era ovvio che per lei fosse un tremendo sforzo, stare lì seduta a parlare con degli sconosciuti, essere al centro dell’attenzione. Sentivo la sua timidezza nel modo in cui stringeva le spalle dall’aria fragile, leggermente ingobbita, come se temesse un rimprovero da un momento all’altro. E riuscivo soltanto a intuire, a vedere, a immaginare. In quella ragazza umana non trovavo che silenzio. Non sentivo niente. Perché?
    <> mormorò Rosalie, interrompendo i miei pensieri.
    Tolsi gli occhi dalla ragazza e mi sentii sollevato. Non volevo insistere per i suoi pensieri nascosti, soltanto perché non potevo leggerli. Ovvio, nel momento in cui li avessi decifrati – perché prima o poi ci sarei riuscito, ne ero sicuro – li avrei trovati sciocchi e banali come quelli di qualsiasi altro essere umano. Indegni dello sforzo compiuto per raggiungerli.
    <> chiese Emmett, ancora in attesa della risposta alla domanda precedente.
    Mi strinsi nelle spalle. Non era interessato a sufficienza per insistere. Nemmeno io avrei dovuto esserlo.
    Ci alzammo da tavola e uscimmo dalla mensa.
    Emmett, Rosalie e Jasper fingevano di essere studenti dell’ultimo anno; tornarono ognuno alla sua lezione. Io recitavo una parte più giovane. Mi preparai alla noiosa della lezione di biologia di terza. Era poco probabile che il professor Banner, il cui intelletto andava poco sopra la media, riuscisse a sfoderare una trovata capace di sorprendere uno studente con due lauree in medicina.
    In classe, mi accomodai al banco e ci rovesciai i libri – anche nel mio caso, semplice arredo scenico; li conoscevo praticamente a memoria. Ero l’unico a non condividere il posto con nessuno. Gli umani non erano tanto astuti da capire che avevano paura di me, ma il loro istinto di sopravvivenza bastava a tenerli a distanza.
    L’aula si riempì lentamente, mentre i ragazzi tornavano dalla pausa pranzo. Per l’ennesima volta desiderai di poter dormire.
    Quando Angela Weber, che avevo ascoltato poco prima, accompagnò la nuova arrivata alla porta, il suo nome catturò la mia attenzione.
    Bella sembra timida come me. Scommetto che oggi è davvero difficile, per lei.
    Vorrei poterle dire qualcosa… ma probabilmente farei la figura della stupida…
    Evviva! Pensò Mike Newton, voltandosi per guardare le ragazze che entravano.
    Da dove si trovava Bella Swan, invece, continuava a non arrivare nulla. Il vuoto che trovavo al posto dei suoi pensieri era irritante, snervante.
    Si avvicinò, percorse il corridoio per avvicinarsi alla cattedra. Poveretta, l’unico posto libero era accanto a me. Automaticamente, sgombrai la usa parte di banco, impilando i miei libri. Avevo qualche dubbio che ci si sarebbe sentita a proprio agio. L’aspettava un lungo semestre – in questa classe, per lo meno. Eppure, forse, seduto accanto a lei sarei riuscito a capire i suoi segreti… non che in precedenza avessi mai avuto bisogno di tale vicinanza.. non che avessi mai trovato qualcosa degno di essere ascoltato…
    Camminando verso il mio banco, Bella Swan incrociò il getto d’aria tiepida che usciva dalla ventola del riscaldamento.
    Il suo profumo mi colpì come una palla di cannone, come un ariete. Non c’è immagine violenta abbastanza da incapsulare la forza di ciò che mi accadde in quel momento.
    Diventai tutt’altra cosa, rispetto all’essere umano che ero stato; ogni travvia dell’umanità in cui avevo cercato di confondermi svanì.
    Ero predatore. E lei, la mia preda. Non c’era altra verità al mondo.
    Nell’aula non c’erano testimoni – nella mia mente, erano già tutti vittime collaterali. Dimenticai persino il mistero dei suoi pensieri. Non me ne importava più nulla, perché presto avrebbe smesso di pensare.
    Ero il vampiro, e lei aveva il sangue più dolce che avessi mai odorato in ottant’anni.
    Non avevo mai creduto che un simile profumo potesse esistere. Se lo avessi saputo, sarei andato a cercarlo anni prima. Avrei rastrellato il pianeta, per lei. Chissà che sapore…
    La sete mi bruciava la gola. Sentivo la bocca secca, carbonizzata. Nemmeno il fiotto di veleno fresco riuscì ad ammorbidire quella sensazione. Lo stomaco si contorceva per la fame, eco della sete. I muscoli, contratti, si prepararono a scattare.
    Non era passato neanche un secondo. Procedeva verso di me, lungo il percorso che l’aveva portata sottovento.
    Nel momento in cui posò il piede per terra, i suoi occhi sgusciarono verso di me, ovviamente nel tentativo di farsi notare. Il suo sguardo incontrò il mio, e mi vidi riflesso nel grande specchio delle sue pupille.
    La sorpresa del volto che vi notai le salvò la vita, per qualche spinoso istante.
    E lei non fece nulla per aiutarmi. Quando decifrò l’espressione sul mio viso, il sangue tornò a inondarle le guance, e diede alla sua pelle il colore più delizioso che avessi mai visto. Il profumo era una nebbia impenetrabile tra i miei pensieri. Li articolavo a malapena. Erano furiosi, incontrollabili, incoerenti.
    Accelerò il passo, come se avesse colto la necessità di scappare. La fretta la rendeva goffa – inciampò, si sbilanciò in avanti e per poco cadde addosso alla ragazza seduta di fronte a me. Vulnerabile, debole. Fin troppo, rispetto agli altri umani.
    Cercai di concentrarmi sul volto che avevo visto nei suoi occhi e riconosciuto con ribrezzo. Il volto del mostro che viveva in me – quello che aveva scacciato dopo decenni di sforzi e disciplina ferrea. Con quale facilità era rispuntato in superficie!
    Il profumo mi assalì di nuovo, scompigliandomi i pensieri e costringendomi quasi a balzarle addosso dal mio posto.
    No.
    Afferrai con forza il bordo del tavolo, nel tentativo di restare seduto. Il legno non era abbastanza resistente. Ne sbriciolai uno spigolo con la mano, nel palmo della quale non mi rimasero che pochi brandelli di legno; sul banco era rimasta incisa la sagoma delle mie dita.
    Distruggere gli indizi. Regola fondamentale. Polverizzai subito il bordo del bando con le unghie, finchè non rimasero un buco e un mucchietto di segatura sul pavimento, che dispersi con il piede.
    Distruggere gli indizi. Vittime collaterali…
    Sapevo cosa sarebbe dovuto succedere. La ragazza si sarebbe seduta la mio fianco, e io avrei dovuto ucciderla.
    I testimoni innocenti della classe, altri diciotto ragazzi e un uomo, non avrebbero avuto il permesso di andarsene, dopo aver visto ciò che stavano per vedere.
    Trasalii, al pensiero di ciò che sarei stato costretto a fare. Nemmeno al mio peggio avevo mai commesso una simile atrocità. Non avevo mai ucciso un innocente, in più di otto innocenti. In quel momento, invece, progettavo di massacrarne venti in un colpo solo.
    Il viso riflesso del mostro si prese gioco di me.
    Nel momento in cui una parte di me soccombeva, spaventata dal mostro, l’altra progettava la strage.
    Se avessi uccisa per prima la ragazza, avrei avuto quindici o venti secondi a disposizione, prima che gli altri umani reagissero. Forse un po’ di più, se non si fossero accorti subito di me. Non avrebbe avuto tempo di urlare né di sentire dolore; non le avrei inflitto una morte cruenta. Almeno questo potevo concederlo, alla sconosciuta dal sangue tragicamente irresistibile.
    Ma a quel punto avrei dovuto impedire agli altri di fuggire. Le finestre non erano un problema, troppo alte e strette per costituire una via di fuga. Soltanto la porta – sbarra quella, e sono in trappola.
    Sarebbe stata un’operazione più lenta e difficile, cercare di fermarli nel momento del panico, del disordine, del caos. Non impossibile, ma ci sarebbe stato troppo rumore. Troppo tempo per le urla. Qualcuno li avrebbe sentiti.. e io sarei stato costretto a uccidere altri innocenti, in quel momento nero.
    Alle prese con gli altri avrei lasciato che il suo sangue si freddasse.
    Il profumo mi assalì, avevo la gola tanto secca da sentirmi soffocare…
    Perciò, prima i testimoni.
    Visualizzai una pianta della classe. Io ero al centro dell’aula, l’ultima fila stava alle mie spalle, Avrei iniziato da lato destro. Stimavo di poter spezzare quattro o cinque colli al secondo. Senza far rumore. Il lato destro era il più fortunato: non mi avrebbero visto arrivare. Spostandomi prima di fronte a me e poi sul lato sinistro, avrei impiegato, al massimo, cinque secondi per annichilire i presenti.
    Abbastanza perché Bella Swan capisse, di sfuggita, cosa stava per succederle.
    Abbastanza perché provasse paura. Abbastanza, ammesso che la sorpresa non la inchiodasse sul posto, per lanciare un urlo. Un urlo debole che non avrebbe fatto accorrere nessuno.
    Feci un sospiro profondo, il profumo era un fuoco che correva nelle mie vene asciutte, mi esplodeva nel petto e consumava qualsiasi mio tentativo di autocontrollo. Si stava voltando. Ancora pochi secondi, e si sarebbe seduta a pochi centimetri da me.
    Il mostro nella mia testa sorrise, impaziente.
    Qualcuno, alla mia sinistra, chiuse una cartelletta, rumorosamente. Non alzai lo sguardo per capire quale dei predestinati fosse. Ma quel movimento bastò a soffiare un refolo d’aria normale, non profumata, sul mio volto.
    Per un breve istante riuscii a pensare con lucidità. In quel prezioso istante, visualizzai due volti, uno accanto all’altro.
    Uno era il mio , o meglio, lo era stato: il mostro dagli occhi rossi che aveva ucciso così tante persone da aver perso il conto. Omicidi giustificati, razionali. Assassino di assassini, assassino di altri mostri, meno potenti. Un complesso di superiorità degno di un dio, certo – decidere chi meritasse la sentenza di morte. Ero sceso a compromessi con la mia natura. Mi ero nutrito di sangue umano, ma la definizione era vaga. Le vittime, con i loro passatempi malvagi, non erano tanto più umane di me.
    L’altro volto era quello di Carlisle.
    I due visi non si somigliavano. Carlisle non era mio padre in senso strettamente biologico. Non avevo preso niente da lui. Il pallore che ci accomunava era il risultato di ciò che eravamo; tutti i vampiri avevano quello stesso colorito diafano e freddo. Il colore degli occhi aveva un’altra origine – rifletteva una scelta comune.
    Eppure, malgrado la somiglianza non fosse lampante, immaginavo che il mio volto avesse iniziato a riflettere il suo, in un certo senso, nei settanta e più anni trascorsi da quando avevo imitato la sua scelta e seguito il suo cammino. I tratti del miei tratti somatici non erano cambiati, ma sentivo che un po’ della sua saggezza aveva segnato la mia espressione, e pensavo che un po’ della sua compassione si potesse leggere nella forma delle mie labbra, che le mie sopracciglia mostrassero un po’ della sua pazienza.
    Ognuno di quei piccoli miglioramenti andava perso, di fronte al mostro. Pochi istanti, e non sarebbe rimasto più niente a testimoniare gli anni che avevo passato con il mio creatore, il mio mentore, quello che in più di un frangente era stato davvero mio padre. I miei occhi avrebbero brillato, rossi come quelli di un diavolo; tutte le somiglianze sarebbero sparite per sempre.
    Gli occhi di Carlisle che visualizzavo non mi giudicavano. Sapevo che mi avrebbe perdonato un gesto così terribile. Perché mi voleva bene. Perché mi giudicava migliore persino di se stesso. E mi avrebbe voluto bene anche se avessi dimostrato che aveva torto.
    Bella Swan si accomodò sulla sedia accanto a me, rigida e goffa – per la paura? – e il profumo del suo sangue sbocciò in una nuvola irresistibile mi circondò.
    Avrei dimostrato a mio padre che su di me si sbagliava. La miseria di quel gesto bruciava quasi quanto il fuoco che sentivo in gola.
    Rimasi a distanza, nauseato – disgustato dal mostro che moriva dalla voglia di prenderla.
    Per quale ragione era giunta proprio qui? Perché esisteva? Perché era venuta a rovinare quel poco di pace che avevo conquistato nella mia non-esistenza? Perché questo irritante essere umano era nato? Mi avrebbe condotto alla rovina.
    Mi voltai per non vederla, invaso da una sensazione di odio, orgoglioso e irragionevole.
    Chi è questa creatura? Perché proprio io, proprio ora? Perché mi tocca perdere tutto per colpa della sua decisione di piombare in questa cittadina improbabile?
    Perché proprio qui!?
    Non voglio essere il mostro! Non voglio uccidere un’aula intera di ragazzi indifesi! Non voglio perdere tutto ciò che ho guadagnato con una vita di sacrifici e di rinunce! Non volevo. Non poteva costringermi in quel modo.
    Il problema era il profumo, il profumo del suo sangue, così disgustosamente appetitoso. Se solo avessi trovato un modo per resistere… Se solo un altro regolo d’aria fresca mi avesse ripulito la mente.
    Bella Swan spostò una ciocca dei suoi capelli coloro mogano, lunghi e folti, verso di me.
    Era pazza? Così non faceva che stuzzicare il mostro! Lo provocava.
    Nessun gentile sbuffo d’aria arrivò a cacciare via il profumo. Presto, tutto sarebbe andato perso.
    No, non c’erano spifferi ad aiutarmi. Eppure non ero costretto a respirare.
    Arrestai la circolazione dell’aria nei polmoni; il sollievo fu istantaneo, ma parziale. Conservavo ancora il ricordo del profumo, il pensiero di quel sapore sul palato. Non sarei stato in grado di resistere a lungo. Per un’ora, forse, si. Un’ora. Il tempo sufficiente a uscire da quell’aula piena di potenziali vittime, vittime non predestinate. Se solo fossi riuscito a resistere per una sola, breve, ora.
    Trattenere il respiro mi dava una sensazione sgradevole. Il mio corpo non aveva bisogno di ossigeno, ma il movimento per me era istintivo. Nei momenti di pressione, mi fidavo dell’olfatto più che di ogni altro senso. Mi guidava durante la caccia, era il primo segnalatore di pericolo. Raramente mi capitava di incontrare qualcosa che fosse pericoloso quanto me, ma l’istinto di sopravvivenza era forte, nella mia razza, quanto quello di un normale essere umano.
    Fastidioso, ma sopportabile. Più di quanto non fosse sentire il suo odore senza affondare i denti in quella carne delicata, trasparente, fino al pulsare caldo, umido… Un’ora! Soltanto un’ora. Non dovevo pensare né al profumo né al gusto.
    La ragazza, silenziosa, si nascondeva dietro i capelli, china in avanti, per coprire anche la sua cartelletta. Non riuscivo a guardarla in faccia, né a leggere le emozioni nei suoi occhi luminosi e profondi. Era quella ragione per cui aveva lasciato che la ciocca ci dividesse? Per nascondermi i suoi occhi? Per paura? Timidezza? Per celarmi i suoi segreti?
    L’irritazione che avevo provato in precedenza, quando non ero riuscito a penetrare i suoi pensieri silenziosi, impallidiva, di fronte all’istinto – e alla sensazione di odio – da cui mi sentivo posseduto. Perché odiavo la fragile donna-bambina che mi stava seduta a fianco, la odiavo con tutto il fervore con cui mi tenevo stretto alla mia vecchia identità, all’amore per la mia famiglia, ai sogni di diventare migliore di quanto non fossi…
    Odiarla, odiare la reazione che mi provocava – era un piccolo aiuto. Si, l’irritazione che avevo sentito era debole, ma era pur sempre un aiuto. Mi attaccai a qualsiasi emozione potesse impedirmi di fantasticare quanto fosse buona…
    Odio e irritazione. Impazienza. Sarebbe mai trascorsa, la fatidica ora?
    Passata quella… lei se ne sarebbe andata. E io, cos’avrei fatto?
    Mi sarei presentato. Ciao, mi chiamo Edward Cullen. Posso accompagnarti alla tua prossima lezione?
    Lei avrebbe risposto di sì. La reazione più educata. Benché già terrorizzata da me, come sospettavo che fosse, avrebbe rispettato le convenzioni e camminato al mio fianco. Guidarla nella direzione sbagliata sarebbe stato un giochetto. Avrei potuto dirle che avevo dimenticato un libro in macchina…
    Qualcuno avrebbe ricordato di averla vista assieme a me? Pioveva, come al solito; due giacche a vento scure che procedono nella direzione sbagliata non avrebbero acceso particolare curiosità, né mi avrebbero incastrato.
    Peccato che quel giorno non fossi l’unico alunno ad essersi accorto di lei – benché nessuno bruciasse della mia stessa consapevolezza. Mike Newton, in particolare, seguiva ogni suo piccolo spostamento irrequieto sulla sedia – si sentiva a disagio, così vicina a me, come chiunque nei suoi panni, come avevo previsto, prima che il suo profumo facesse a pezzi ogni mia velleità di gentilezza. Se fossimo usciti dalla classe insieme, Mike Newton se ne sarebbe accorto.
    Per un’ora ce l’avrei fatta, ma per due?
    Trasalii, arso dalle fiamme.
    Sarebbe tornata a casa, sola. L’ispettore Swan lavorava tutto il giorno. Conoscevo la sua casa, come tutte le abitazione della cittadina. Era annidata ai margini di una foresta fitta, senza vicini nei paraggi. Avesse avuto il tempo di urlare, ipotesi ridicola, nessuno l’avrebbe sentita.
    Quella sarebbe stata la maniera più responsabile di gestire il piano. Avevo rinunciato al sangue umano per sette decenni. Trattenendo il respiro avrei resistito per altre due ore. E quando fossi riuscito ad affrontarla da sola, nessun altro avrebbe rischiato di farsi del male. E niente mi avrebbe messo inutilmente fretta, disse il mostro nella mia testa.
    Con un po’ di sforzi e pazienza avrei potuto risparmiare la vita a diciannove esseri umani, ma pensare che tale rinuncia mi avrebbe reso meno mostruoso era un sofismo, di fronte all’assassinio di una ragazza innocente.
    Malgrado la odiassi, sapevo che era odio maldisposto. La vera vittima del mio odio ero io stesso. E ci avrei odiati entrambi molto di più, dopo la sua morte.
    Trascorsi l’ora in quel modo – visualizzando il modo migliore di ucciderla. Cercai di non immaginare il gesto vero e proprio. Sarebbe stato troppo; rischiavo di perdere la battaglia e di uccidere chiunque mi capitasse a tiro. Perciò mi limitai alla strategia, e niente più. Mi aiutò a far passare il tempo.
    Quando mancava una manciata di minuti alla fine dell’ora, mi lanciò un’occhiata da dietro il muro fluido dei suoi capelli. Incontrai di nuovo il suo sguardo, ed ecco riesplodere l’odio cieco – lo vedevo riflesso nei suoi occhi spaventati. Prima che potesse tornare a nascondersi, le sue guance si tinsero ancora di sangue, e io fui sul punto di cedere.
    Ma la campana suonò. Salvato in corner, come si dice. Fu la salvezza di entrambi. Lei sfuggì alla morte. Io, ancora per poco, dalla prospettiva di diventare la creatura d’incubo che temevo e disprezzavo.
    Sfrecciai fuori dalla classe, incapace di camminare con la lentezza desiderata. Se qualcuno avesse badato a me, avrebbe sospettato che nel mio modo di muovermi ci fosse qualcosa di strambo. Invece nessuno mi notò. I pensieri umani giravano ancora tutti attorno alla ragazza che avevo condannato a morire di lì a un’ora.
    Mi nascosi sulla mia auto.
    Non mi piaceva essere costretto a nascondermi. Era un gesto da codardi. Ma era senza dubbio la scelta migliore.
    Mi era rimasta troppo poca disciplina per confondermi con gli umani. Sforzarmi con tutta quell’energia di non uccidere una di loro mi aveva privato delle difese per resistere agli altri. Sarebbe stato uno spreco. Se era il momento di cedere al mostro, che almeno ne valesse la pena.
    Ascoltai un cd di musica che di solito mi calmava, ma servì a poco. No, ciò che più mi aiutava era l’aria fresca, umida, pulita che la pioggia leggera che entrava dai finestrini aperti portava con sé. Benché ricordassi il profumo di Bella Swan con precisione assoluta, respirare aria pulita era come disinfettare il mio corpo dall’interno.
    Ero di nuovo sano. In grado di pensare. E di combattere. Contro ciò che non volevo essere.
    Non ero costretto a seguirla fino a casa. Né a ucciderla. Ovviamente, ero una creatura pensante, razionale, e potevo fare una scelta. C’era sempre una scelta.
    In classe non mi ero sentito così… ma ormai ero lontano da lei. Forse, se avessi badato con molta, molta attenzione a starle lontano, non avrei avuto bisogno di cambiare vita. Mi andava benissimo, così com’era organizzata. Perché lasciare che una signorina nessuno, irritante e deliziosa, mi mandasse a monte?
    Non ero costretto a dare un dispiacere a mio padre. Né a far subire a mia madre tensione, preoccupazioni… dolore. Si, anche la mia madre adottiva ne sarebbe rimasta ferita. Per di più, Esme era una persona così gentile, tenera e delicata. Infliggere del dolore a una come lei sarebbe stato davvero un gesto privo di giustificazioni.
    Per ironia della sorte, avevo desiderato proteggere quella ragazza umana dalla minaccia meschina, vuota, dei pensieri maliziosi di Jessica Stanley. Ero l’ultima persona al mondo che avrebbe potuto proteggere Isabella Swan. Di tutte le minacce che incombevano su di lei, la più pericolosa ero io.
    All’improvviso sentii il bisogno di Alice. Non mi aveva visto uccidere la figlia di Swan in una moltitudine di maniere diverse? Era talmente assorta dai problemi di Jasper da non avere notato questa possibilità ancora più tremenda? Ero più forte di quanto pensassi? Sarei davvero riuscito a non torcere un capello alla ragazza?
    No. Sapevo che non era così. Alice, probabilmente, stava dedicando tutta sé stessa a Jasper.
    La cercai nella direzione in cui sapevo di poterla trovare, nella palazzina delle aule di inglese. Non mi ci volle molto per individuare la sua “voce” familiare. Non mi sbagliavo. Tutti i suoi pensieri riguardavano Jasper, filtravano ogni minima scelta del ragazzo con grande scrupolo.
    Desiderai di poterle chiedere aiuto, ma allo stesso tempo fui felice che non sapesse cos’avrei potuto combinare. Che fosse ignara del massacro che avevo preso in considerazione un’ora prima.
    Sentii una fiamma nuova scottare nel mio corpo – quella della vergogna. Nessuno di loro doveva sapere niente.
    Se avessi evitato Bella Swan, se fossi riuscito a non ucciderla – a questo pensiero il mostro ebbe un fremito e digrignò i denti, esasperato – avrei potuto tenermi tutto per me. Se fossi riuscito a tenermi lontano dal suo profumo…
    Non avevo motivo di non provarci, almeno. Fare la scelta giusta. Cercare di essere ciò che Carlisle pensava io fossi.
    L’ultima ora di scuola stava per finire. Decisi di mettere subito in pratica il mio nuovo piano. Sempre meglio che restare seduto in auto nel parcheggio, dato che lei avrebbe potuto passarmi sotto il naso e rovinare il tentativo. Sentii di nuovo l’odio ingiustificato per la ragazza. Odiavo il fatto che esercitasse quel potere inconscio su di me. Che potesse trasformarmi in qualcosa per cui provavo disgusto.
    Attraversai alla svelta – forse un po’ troppo alla svelta, ma non c’erano testimoni – il piccolo campus, diretto alla segreteria. Non c’era motivo che Bella Swan incrociasse il mio cammino. Per me era la peste, e come tale l’avrei evitata.
    L’ufficio era vuoto, c’era soltanto la segretaria con cui volevo parlare.
    Non si accorse della mia entrata silenziosa.

    La donna dai capelli di un rosso innaturale alzò la testa e sgranò gli occhi. I nostri piccoli segni di riconoscimento li prendevano sempre in contropiede, non importa quante volte ci avessere già visti.
    , escalmò, con un certo turbamento. Si aggiustò la camicia. Sciocca, pensò tra sé. Potrebbe ssere tuo figlio. Troppo giovane per pensare di… Sbatteva le ciglia, dietro gli occhiali spessi.
    Mi aveva messo a disagio. Ma sapevo essere affascinante, quando volevo. Senza fatica, perchè coglievo all’istante le reazioni a ogni mio gesto o parola.
    Mi sporsi sul banco, e incrociai il suo sguardo, come per cercare qualcosa nel profondo di quegli occhi castani, piccoli e vuoti. I suoi pensieri erano già fuori controllo. Sarebbe stato un gioco da ragazzi.
    , dissi, con la voce suadente che utilizzavo quando non volevo spaventare gli umani.
    Il battito del suo cuore accelerò.
    Troppo giovane, troppo giovane, ripeteva tra sé. Ovviamente si sbagliava. Ero più vecchio di suo nonno. Certo, stando ai dati sulla mia patente aveva ragione lei.
    Mi chiedevo se fosse possibile scambiare le mie ore di biologia con quelle di una disciplina dell’ultimo anno. FIsica, magari?>

    Ci pensò su, corrugando le labbra. Dovrebbero già essere tutti all’università. Ho sentito gli insegnanti lamentarsi. Medie perfette, mai un’incertezza nelle interrogazioni, mai una risposta sbagliata negli scritti – come se avessero trovato il modo di copiare intutte le materie. Il professor Varner si inventa le teorie più fantasiose, pur di non ammettere che uno studente è più in gamba di lui… Probabilmente è la madre che gli fa da insegnante…

    Certo che no. Tu sei un Cullen perfetto.

    Restò a bocca aperta. Roba da matti. Che fastidio ti dà seguire una materia che già conosci? Dev’esserci qualcosa che non va con il professor Banner. Forse dovrei parlarne con Bob.

    Alle mie spalle si aprì la porta, ma chiunque fosse, non stava pensando a me, perciò ignorai chi era entrato per concentrarmi sulla signora Cope. Mi sporsi ancora di più, e aumentai l’intensità dello sguardo. Avrebbe funzionato meglio se i miei occhi fossero stati dorati, anziché neri. Il nero, giustamente, metteva paura.
    Cercai di parlare con il tono più mrbido e suadente di cui ero capace – e ne ero capace, altroché.
    Le sorrisi, attento a non spaventarla mostrandole troppo i denti, con un’espressione rilassata.
    Il cuore le batteva all’impazzata. Troppo giovane, continuava a ripetersi, inquieta.
    Un secondo fu sufficiente a cambiare tutto: l’altmosfera nella stanza, il senso della mia missione, il motivo per cui ero chino di fronte alla donna dai capelli rossi… Ciò che prima aveva avuto un senso, ora ne possedeva in altro.
    In quel secondo, Samantha Wells aprì la porta, e con un gesto frettoloso ripose un modulo firmato nel cestino accanto all’ingresso, per poi andarsene alla svelta, impaziente di fuggire da scuola. In quel secondo la folata improvvisa di vento filtrò dell’entrata e mi colpì in pieno. In quel secondo capii perché non ero stato disturbato dai pensieri della persona giunta in segreteria dopo di me.
    Mi voltai, benché non ce ne fosse bisogno, per confermare i miei sospetti. Mi voltai piano, lottando contro i muscoli che si ribellavano.
    Ed ecco Bella Swan, in piedi, spalle al muro, accanto alla porta, con un modulo tra le mani. I suoi occhi incontrarono il mio sguardo feroce, disumano, e si spalancarono ancora più del solito.
    L’odore del suo sangue riempiva ogni moltecola d’aria nella stanza piccola e calda. La mia gola s’incendiò.
    Specchiandomi nei suoi cchi rividi lo sguardo del mostro, una maschera di malvagità.
    La mia mano restò sospesa a mezz’aria sopra il bancone. Senza neanche guardarla, avrei potuto schiacciare la testa della signora Sope contro il tavolo, con forza sufficiente a ucciderla. Due vite, anziché venti. Un buon compromesso.
    Il mostro aspettava che lo facessi, ansioso e affamato.
    Ma restava sempre una scelta – doveva esserci.
    Arrestai il movimento dei polmoni, e fissai gli occhi di Carlisle di fronte ai miei. Tornai alla signora Cope e la sentii sorpresa, a causa del mio cambiamento di espressione. Si allontanò da me, senza esprimere la sua paura con parole coerenti.
    Grazie all’autocontrollo perfezionato in decenni di abnegazione, parlai con voce piana e suadente. Mi era rimasta abbastanza aria nei polmoni per un’ultima rapida frase.

    Mi voltai e sgusciai via dalla stanza, sforzandomi di non badare al calore del sangue della ragazza, mentre passavo a pochi centimetri da lei.
    Mi fermai soltanto quando, dopo uno scatto fin troppo svelto, raggiunsi la mia auto. La maggior parte degli umani non era ancora uscita, perciò i testimoni erano pochi. Sentii uno del secondo anno, D.J. Garret, notarmi, ma senza troppa convinzione…
    Da dove è uscito Cullen? Sembra spuntato dal nulla… Ci risiamo, io e la mia fantasia. Mamma lo dice sempre…
    Mi infilai nella Volvo, sulla quale trovai gli altri che mi aspettavano. Cercai di controllare il respiro, ma l’aria fresca mi faceva tossire, quasi stessi soffocando.
    chiese Alice, in tono allarmato.
    Le risposi con un cenno del capo.
    chiese Emmett, distratto, in quel momento, dal rifiuto di Jasper di accettare la rivincita.
    Anziché rispondere, innestai la retromarcia. Dovevo uscire dal parcheggio, prima che Bella Swan mi raggiungesse. Il mio demone privato mi tormentava… Terminai la manovra e accelerai. Prima ancora di uscire in strada raggiunsi i settantacinque all’ora. Girato l’angolo, ero quasi a ottanta.
    Senza guardarli, capii che Emmett, Rosalie e Jasper si erano voltati verso Alice. Lei si strinse nelle spalle. Non vedeva cosa fosse successo né cosa stesse per accadere.
    Scrutò nel mio futuro. Entrambi analizzammo la sua visione, che ci sorprese.
    sussurrò lei.
    Gli sguardi si spostarono su di me.
    risposi, con un sibilo.
    In quel momento, la mia risoluzione vacillò, e Alice vide la direzione più cupa in cui mi sarei gettato facendo l’altra scelta.

    Bella Swan, morta. I miei occhi accesi, rossi di sangue fresco. La successiva caccia all’uomo. Il periodo di attesa e di cautela, nascosti, prima di ricominciare da capo…
    , ripeté. Il quadro si arricchì di dettagli. Per la prima volta vidi l’interno della casa dell’ispettore Swan, vidi Bella dentro una piccola cucina con degli armadietti gialli, me stesso che spuntavo dall’ombra alle sue spalle… Guidato verso di lei dal suo profumo o…
    ringhiai, incapace di sopportare altro.
    sussurrò lei, sgranando gli occhi.
    Il mostro esultò.
    E la visione nella sua mente cambiò ancora. Un’autostrada deserta, di notte, gli alberi che la costeggiavano, coperti di neve, che scorrevano a quasi trecento all’ora.
    disse Alice.
    Emmett e Rosalie si scambiarono uno sguardo apprensivo.
    Eravamo vicini alla svolta per il lungo sentiero che conduceva a casa nostra.
    ordinò Alice.
    Annuii, e frenai di colpo.
    Emmett, Rosalie e Jasper scesero in silenzio; avrebbero chiesto spiegazioni a Alice dopo la mia partenza. Alice mi sfiorò una spalla.
    mormorò. Non era una visione, ma un ordine.
    dissi, d’accordo soltanto con la seconda parte del discorso.
    Sgusciò fuori dall’auto per raggiungere gli altri, con le sopracciglia contratte per l’ansia. Si confusero nel bosco, li persi di vista prima ancora di girare l’auto.
    Tornai indietro a tutta velocità, e intuii che le visioni di Alice passavano dal buio alla luce con la velocità di una straboscopica. Puntavo verso Forks, a centocinquanta all’ora, ma non conoscevo ancora la mia meta. Veloce come un proiettile, andavo a dire addio a mio padre? O a ricongiungermi con il mostro che avevo dentro?

    Commento di cristiana cullen — 31 agosto 2009 @ 14:54 | Rispondi

  115. nn ci posso credere che nn lo finirà!!!
    io dopo aver letto tutti e quattro ((letti e riletti un miliardo di volte in realtà)) ho appena finito di leggere i primi dodici capitoli ((e sn stati bellissimi anche meglio di twilight)) come può nn pubblicare il resto!!!!
    dovrebbe prendersela con quello che l’ha tradita nn con noi fan che l’abbiamo sempre stimata!!!!! è un’ingiustizai!!!:-(
    spero con tutto il cuore che cambi idea!!!

    Commento di nadia95 — 3 settembre 2009 @ 11:56 | Rispondi

  116. RAGAZZI… SE LEGGETE INTERAMENTE LA NOTIZIA (CHE HO AGGIORNATO MESI E MESI FA) VEDRETE CHE LA MEYER HA DECISO DI CONTINUARE A SCRIVERE IL LIBRO. QUINDI NON INTASATEMI DI COMMENTI!!! 😀

    Vi riporto l’aggiornamento:

    [UPDATE DEL 21 FEBBRAIO 2009]
    A pochi mesi dalla pubblicazione, il manoscritto di Midnight Sun è stato diffuso in internet, senza l’approvazione dell’autrice; in seguito a questo fatto, la Meyer aveva deciso di non continuare la lavorazione del libro al momento e di rendere pubblico il lavoro raggiunto prima di prendere questa decisione, poi, al seguito di un grande numero di email dai lettori, l’autrice è tornata sui suoi passi e ha ripreso l’elaborazione del libro, la cui uscita, però, non è stata stabilita. Ma la scrittrice ha recentemente dichiarato che continurà la scrittura del romanzo tra due anni. In inglese sono disponibili i primi dodici capitoli, che si trovano sul sito di Stephenie Meyer e in italiano sono disponibili nei forum.

    Commento di Rosati Luca — 16 settembre 2009 @ 19:47 | Rispondi

  117. ma daiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!
    adesso voglio sapere chi sono quei deficenti che hanno violato i diritti d’autore!!!nn possiamo cmq dare la colpa a stephenie xk ha sospeso la scrittura….anke io avrei fatto la stessa cosa…
    Stephenie dice che con l’umore e la rabbia che le ha provocato questo fatto per lei sarà impossibile continuare a scrivere a meno che nn ci sia un lieto fine nel libro…cioè Bella morta e James ancora vivo….
    Questo poi avrebbe provocato la distruzione degli altri capitoli della saga (New Moon – Eclipse – Breaking Dawn).
    comunque credo che per tutti i fan di twilight sarà a dir poco impossibile aspettare altri 2 anni….si è visto infatti da come abbiamo fatto presto a scaricare i capitoli da internet!!!
    ASPETTANDO THE TWILIGHT SAGA – ECLIPSE the movie….CIAO A TUTTI…

    Commento di Blackflower — 9 dicembre 2009 @ 15:58 | Rispondi

  118. ma diamine… sono d’accordo… anche io non lo avrei scritto +… comunque midnight sun è fantastico… sono felice che ce ne sono molti che adorano twilight… e non solo femmine… comunque buon anno 2010 a tuttiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Commento di vampiretta4ever — 1 gennaio 2010 @ 19:02 | Rispondi

  119. è bellissimo Midnight Sun, è bello sapere non soltanto quello che pensa Bella di Edward, ma è anche bello sapere quello che pensa Edward di quella affascinante che un giorno diventerà sua moglie e di qui avrà una figlia.

    vi saluto da Nicole Cullen.

    I love Twilightttt!!!!!!!!!!!!!!!!!! And edward Cullen!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Commento di nicole cullen 123 — 22 gennaio 2010 @ 23:18 | Rispondi

  120. nn ci credoo..!!sn mesi k aspetto sto libro..!!è vero k sto leggendo i primi 12 capitoli ma nn mi bastanoooooooooooooooooooOoooooo..!!

    Commento di stelluna86 — 6 aprile 2010 @ 18:47 | Rispondi

  121. ma xkè quello ke li ha pubblicati nn ha aspettato qlk mese!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!???????????pokopoko e lo pubblicava e invece c’è sempre qlk stupido guastafeste!!!!!!!!!!!nn riesco newmmeno a scaricarli quei 12 capitoli fantastici!!!se x favore qlk1 sa come si fa x favore consigliatemi sto impazzendo e sn veramente inca kn ki li ha messi in circolazione!!!STEPHENIE NON ARRENDERTI E REGALACI QUESTO FANTASTICO LIBRO!!!!tt i twilighters ti adorano e ti sostengono NON DELUDERCI!!!

    Commento di BELLALOVEDWARD — 17 Maggio 2010 @ 20:42 | Rispondi

  122. posso dire solo una cosa che i tuoi libri ,stephenie meyer, sono favolosi.Quando ho letto new moon (quando Edward lascia bella) mi sono messa a piancere cmplimeni veramente è la prima volta che in una settimana legga tutti e 4 i libri !quando ho iniziato non creevo che fossero così belli e reali , ma mi sbagliao.
    ciao e ti prego continua a scrivere non smettere per colpa di uno stupido che ti ha mandato tutto Midnight Sun su internet.Ti prego fallo per la persone che amano i tuoi libri e fallo anche per te stessa, perchè credo che quando scrivi ti senti un’altra persona.ciao baci valentina=)

    Commento di valentina — 8 novembre 2010 @ 20:21 | Rispondi

  123. oh ma dai ke sfigaaaaaaaaaaa… la peste gli colga a quei scemi che hanno osato fare quello ke hanno fatto … nooooooooooooooooooooooooo io voglio subito leggere i mensieri di edward…

    Commento di mery — 11 luglio 2011 @ 19:24 | Rispondi


RSS feed for comments on this post. TrackBack URI

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.